REDAZIONE MASSA CARRARA

Fosdinovo, “emorragia” nella maggioranza

Camilla Bianchi perde un terzo pezzo: dopo Zoja e Grassi si dimette anche il consigliere Daniele Marchi. Convocata la giunta

L’emorragia nella maggioranza di Fosdinovo continua. Dopo le prime due è arrivata anche la terza lettera di dimissioni. Ma la sindaca Camilla Bianchi non arretra e sembra decisa ad arrivare fino in fondo malgrado i pezzi perduti per strada. Alla fine, nel pomeriggio di ieri , è arrivata infatti la notizia ufficiale delle dimissioni di un terzo consigliere di maggioranza fosdinovese. Così, a quelle di Marco Amilcare Grassi, già assessore alla cultura, a quelle del presidente del consiglio comunale Valerio Zoja, si sono aggiunte ora le dimissioni del consigliere di maggioranza Daniele Marchi, uno dei quattro firmatari della lettera dello scorso 21 dicembre. Una missiva indirizzata al Partito democratico, a cui appartiene la sindaca Bianchi, dove si stigmatizzava una situazione ormai sul punto di rottura all’interno della maggioranza e si indicavano le problematiche più urgenti da risolvere, a cui mettere mano in fretta per scongiurare l’inevitabile ufficiale disimpegno da parte dei firmatari a restare nell’esecutivo.

Camilla Bianchi, prima cittadina di Fosdinovo, prendendo atto anche della decisione del consigliere Marchi prende tempo. "Mi riservo a questo punto di intervenire – dice – dopo avere maggiormente approfondito la questione, visto che le dimissioni di Daniele Marchi sono appena giunte". Ed ha subito convocato la giunta comunale per una riunione urgente già questa mattina. "Mi riservo – spiega – di intervenire in un secondo momento. Ci tengo a precisare che, a distanza di poco più di un anno dalle prossime elezioni, non portare a termine l’attuale legislatura con tutte le opportunità che, si badi bene, non sono collocate in un orizzonte astratto,bensì dietro la nostra porta grazie ai tanti progetti finanziati dal Piano nazionale di resistenza e resilienza, significa esclusivamente creare un grave danno alla nostra comunità. Da parte mia pertanto, sono disponibile a tutti gli incontri necessari per far sì di chiarire le incomprensioni a cui ci si trova di fronte e di saggiare tutte le strade per ricomporre la frattura con le persone che dissentono. Certamente, io mi atterrò quindi ai risultati che usciranno da questi incontri,per verificare se sussistono poi le condizioni per andare avanti".

Ma le tre dimissioni, ovviamente, non saranno comunque senza conseguenze immediate. Nel frattempo, come da regolamento infatti, il segretario comunale, procederà a verificare se sussiste la disponibilità dei non elettifra all’interno della lista di maggioranza che ha vinto le elezioni del 2019, ad entrare in consiglio, nella piena surroga dei dimissionari. Nella lettera al partito i quattro rappresentanti della maggioranza, neppure un mese prima di abbandonare il consiglio, lamentavano "una conduzione verticistica che si è dimostrata non incline all’ascolto, alla condivisione ma anche alla semplice informazione. Quella che era una vera squadra ai tempi della presentazione della lista, si è trasformata in un gruppo abbandonato a sè stesso, senza un vero coordinamento"

Roberto Oligeri