REDAZIONE MASSA CARRARA

"Feste troppo rumorose" Scoppia il caso Ca’ Michele

Protesta di alcuni residenti di Bonascola: informata anche la Guardia di finanza. I gestori della struttura: "Pronti al dialogo con loro per risolvere i problemi"

Un gruppo di residenti di Bonascola punta il dito sulle feste estive di Cà Michele: "troppo rumorose e con musica fino a mezzanotte, fastidiosa per chi la mattina si deve alzare e andare a lavorare". I residenti sostengono attraverso una lettera firmata ’Comitato cittadini di Bonascola’ inviata alla sindaca Serena Arrighi, e per conoscenza alla guardia di finanza e ai giornali. Oltre a lamentare la musica e il rumore delle feste dell’Unità e del Cacciatore, nel testo questi residenti salvano quella della Cgil, che scrivono testualmente che "Non c’era musica e ballo. Tutto tranquillo a parte il traffico delle auto e delle moto", non limitandosi a questo, ma formulano tutta una serie di ipotesi riguardo alla struttura di Bonascola. Nel primo quesito chiedono chi sia a pagare l’illuminazione ’a giorno’ del parco di Cà Michele, sostenendo "Il Comune di Carrara? Oppure qualche privato sconosciuto o il socio occulto del Pd di Carrara?".

Nel secondo quesito questi cittadini segnalano che i rifiuti di Cà Michele (a differenza del calendario di Nausicaa) vengono ritirati anche la domenica, e si domandano: "Quanto pagano per questo servizio, e se possibile saperlo, chi?". Infine nel terzo quesito confrontano Bonascola, definendola di serie B, alla zona del Luna park a Marina di Carrara, dove c’è divieto di fare rumore dopo una certa ora, e chiedono di sapere anche se chi organizza le feste paghi le tasse come tutti i ristoratori.

Ai cittadini risponde Riccardo Pecchia, da sempre in prima linea per le feste dell’Unità: "Questo fantomatico comitato è già stato invitato a farsi avanti. Come nostra abitudine siamo disponibili ad incontrare questi cittadini per ascoltare le loro rimostranze. Già una decina di fa avevamo chiesto di contattarci, anche via mail volendo, ma ad oggi nessuno si è ancora fatto avanti. Come fondazione Cà Michele – conclude rispondendo alla prima domanda lanciata dai cittadini – paghiamo di tasca nostra i servizi e regolarmente".