di Francesco Scolaro
MASSA
Il progetto del Consorzio di Bonifica per realizzare un’idrovora sul fosso Poveromo continua a non andare giù agli ambientalisti. Dopo aver perso la sfida sul tavolo della Regione Toscana che ha escluso l’opera dalla Valutazione di impatto ambientale, Italia Nostra, Legambiente e Società amici di Ronchi Poveromo sono pronte a continuare la battaglia e annunciano la costituzione di un comitato aperto alle associazioni e ai cittadini. "Le osservazioni delle associazioni e del Comune di Massa non sono state tenute in considerazione. Abbiamo cercato in mille modi di spiegare l’inutilità di tale opera – incalzano - che non risolve i problemi di allagamento dei Ronchi Poveromo, rimarrà inutilizzata e distruggerà una parte naturalistica del territorio". Le associazioni hanno già chiesto un incontro con la Regione Toscana e la Soprintendenza: "Con quelle risorse si potrebbe intervenire sul Poveromo migliorando il sistema di raccolta acque, stombando e riprogettando il reticolo idraulico, favorendo la biodiversità delle aree agricole e del percorso del Fosso, trasformandolo in parco fluviale". Roberto Vercelli continua poi a contestare i documenti prodotti dal Consorzio a sostegno dell’idrovora, compresa la relazione a firma dell’ingegner Leonardo Giannecchini ed evidenzia e insufficienze del progetto del Consorzio". PerVercelli nell’integrazione "si ravvisa la vera volontà del Consorzio e il difetto fondamentale del progetto, cioè che esso è rivolto a operare nel ‘corso d’acqua di propria competenza’ in modo da sollevare la Regione o il Consorzio dalla colpa dei futuri eventuali allagamenti da assegnarla ai ‘proprietari, ai frontisti e all’ente comunale’". Insomma, a parere di Vercelli la strategia non sarebbe quella di risolvere i problemi tecnico-idraulici del territorio "ma solo gli aspetti giuridici derivanti dalle proprie responsabilità d’ufficio, secondo una parzialissima e interessatissima visione egocentrica del mandato". Nel frattempo i consiglieri di minoranza del Consorzio, Giampaolo Bertola, Pietro Casali e Fortunato Angelini, chiedono ai dirigenti del Consorzio di conoscere le spese sostenute "negli ultimi 3 anni con sistemi meccanici alla foce del Poveromo per far fronte agli insabbiamenti della foce e ridare buona funzionalità al canale" così da avere un quadro completo della situazione e fare chiarezza sul progetto dell’idrovora.