Orari ridotti, cattedre vuote. Lezioni che non si fanno. Se la scuola deve essere un modello di organizzazione sociale da cui i ragazzi, futuri adulti, devono prendere ispirazione nella loro crescita allora è meglio rivedere tutto. Compresa la data di inizio: il 14 settembre sembra davvero non avere senso. Perché l’immagine che emerge quest’anno – complice il Covid, per carità – è di una totale anarchia, di una deroga delle responsabilità derivanti dalle decisioni prese al vertice fatta ricadere verso il basso. Si va avanti con le nomine a 10 giorni dall’inizio e forse – salvo disastri – si finirà a metà ottobre. Il calendario definitivo deve essere ancora essere definito con certezza ma se dovesse essere confermato quanto annunciato nei giorni scorsi si va verso scadenze molto dilatate. E in tutto ciò gli uffici scolastici provinciali sono chiamati a un super-lavoro tutto demandato dai gradi superiori. Ci sono appena state le supplenze in ambito artistico. Il 28 settembre toccherebbe a quelle di lingue e alle surroghe. Il 1° ottobre al sostegno per infanzia e primaria. Poi si va a dopo il 5 ottobre per le materie umanistiche come lettere e filosofia e, a seguire, musica ed educazione motoria. Il 12 ottobre, le nomine del sostegno per medie e superiori dalle graduatorie di istituto incrociate (tante cattedre sono rimaste libere dopo le prime nomine). Certo, ogni anno ci sono ritardi ma l’anno scorso i docenti di lettere erano già in aula il 16 settembre: ora siamo ancora a concludere la fase delle nomine. E’ uscito soltanto mercoledì, poi, anche un interpello dell’Ufficio scolastico provinciale perché mancano ancora i direttori dei servizi generali amministrativi in sei istituti: istituto Massa 6, istituto comprensivo Alighieri di Aulla, istituto comprensivo Alfieri Bertagnini di Massa, istituto comprensivo Ferrari-Tifoni di Pontremoli, Iti Meucci di Massa e istituto comprensivo Gentili di Carrara: le domande dovevano essere presentate entro ieri.