Croce bianca, nasce il comitato. Tentativo in extremis per salvarla

I cinque membri in attesa del codice fiscale del gruppo per aprire il conto corrente e raccogliere fondi

Croce bianca

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Massa, 11 agosto 2022 - C’è ancora speranza. La Croce bianca può ancora essere salvata. Lo credono fermamente i volontari che ieri hanno costituito il comitato "Salviamo la Croce bianca" e che adesso stanno letteralmente correndo contro il tempo per salvare dal licenziamento 9 dipendenti e una cinquantina di volontari desiderosi di non veder spengere la luce dell’associazione presente sul territorio da oltre un secolo. Sono Domenico Piedimonte, Jole Serra Nicodemi, Gino Fialdini, Fabio Lupetti. "Stiamo aspettando – rivela Piedimonte – l’attribuzione del codice fiscale da parte dell’Agenzia delle entrate. Una volta ricevuto, apriremo il conto onlus trattato con Unicredit di Marina di Massa e potremo stabilire la data per la fiaccolata di solidarietà".

L’avevano promesso e ci sono riusciti. Adesso toccherà alla città, una volta aperto il conto corrente, dimostrare quanto tiene al destino dell’associazione. Soprattutto ai dipendenti, visto che la raccolta fondi è stata pensata anche per aiutare chi non prende lo stipendio da aprile d’avere una boccata d’ossigeno dopo tanti mesi in cui il conto restava fermo.

Con oltre un milione e 200mila euro di debiti, verso fornitori e contributi non pagati ai dipendenti, Croce bianca sta navigando in acque burrascose da inizio mese. L’accordo tra Anpas e sindacati, ovvero ’tutti a casa’, licenziamenti, disoccupazione e passaggio dei servizi alla Croce Verde di Montignoso, è saltato perché secondo i rappresentanti sindacali mancherebbe l’accreditamento verso Asl della neonata associazione. Di pari passi va avanti il tentativo di salvataggio del pool di esperti che si è attivato per chiedere al tribunale la spalmatura dei debiti e il salvataggio della Cb.