
Continua a Bagnone la lotta del Comitato per lo stop della realizzazione di antenne 5G in Lunigiana
"Noi continueremo a ricercare soluzioni percorribili per evitare l’installazione di antenne del 5G". Continua, a Bagnone, la lotta del comitato appena nato. Dopo una raccolta di firme, un incontro con il sindaco, il gruppo non porta buone notizie. Ma non vuole neppure arrendersi, anzi. "Lo scorso marzo – si legge in una nota del comitato Stop 5G Bagnone – gli uffici comunali hanno colpevolmente sottovalutato l’importanza e la pericolosità della richiesta di installazione di apparecchiature per la trasmissione del segnale 5G da parte di una nota ditta milanese. A novembre l’Unione dei Comuni ha autorizzato i lavori senza un cenno di informazione ai cittadini, contrariamente a quanto previsto e consigliato da tutte le leggi che regolano il settore. Il sindaco, asserendo di non aver saputo nulla a tal proposito, non si rende disponibile ad agire con provvedimenti ad hoc, come invece hanno fatto altri Comuni in provincia della Spezia e a Genova, anche con esiti positivi emessi dal Tar. I sindaci della Lunigiana, dietro alla bandiera ‘le leggi sono favorevoli all’innalzamento dei tralicci’, si tirano fuori dal problema. Un privato ha reso possibile l’avvio dei lavori, mettendo a disposizione un terreno a un centinaio di metri delle prime abitazioni e nelle vicinanze del complesso scolastico. L’opposizione consiliare di Bagnone non dà segni di vita. In che mani siamo? Chi si preoccupa della salute dei cittadini?".
I membri del comitato chiedono documenti o studi che escludano esiti negativi delle onde a lungo termine o che escludano disturbi lievi a carico di chi è sottoposto a lunghi contatti. "Non è da sottovalutare la problematica che colpisce gli insetti impollinatori – si legge –, come le api, che a causa delle emissioni elettromagnetiche si disorientano e non riescono più a rientrare alle proprie arnie, finendo per morire. Vogliamo un’evoluzione tecnologica a misura d’uomo".
M.L.