Una patente a punti per le cave. "Così si tutelerà la sicurezza"

Le osservazioni della Cisl sul Piano regionale dell’escavazione

Lavoro nelle cave di marmo

Lavoro nelle cave di marmo

Carrara, 19 novembre 2018 - Piano regionale delle cave: ecco le osservazioni dei sindacati. In particolare la Cisl fa le puilci al disegno di Enrico Rossi e porta correttivi per migliorare la produzione, la sicurezza e il lavoro. Così in una nota Andrea Figaia, segretario confederale e Giacomo Bondielli, segretario Filca analizzano le integrazioni alla bozza del Piano regionale e dicono la loro visione per migliorarla.

"Percentuale di estrazione marmo prevista al 25 per cento fuori distretto apuoversiliese o 30 per cento in area distretto’. Va bene, ma va regolamentata per bacino estrattivo (per esempio a Carrara: Colonnata, Torano) e non comunale, per non penalizzare le cave piccole, con materiali non di pregio, evitando che non diventino cave solo per produzione di sassi per carbonato di calcio. Bisogna fare la mappa delle cave con la denominazione di cava, nella provincia, con la classificazione dei materiali, da quelli di pregio fino a quelli ordinari sulla base di una equa ripartizione dei costi relativi al pagamento della tassa marmi. Bisogna creare la filiera del marmo comprendente l’intero distretto Apuo versiliese, con la marchiatura dei blocchi attraverso un codice a barre che identifichi la cava di provenienza, tracciando tutto il percorso del blocco dall’escavazione fino alla trasformazione, ma anche con la filiera corta ovvero solo segagione e lucidatura. Serve poi la creazione di un consorzio del lapideo composto da tutti i protagonisti, con le loro produzioni, senza escludere i produttori che non hanno materiali pregiati. Sicurezza: istituire una patente a punti per le aziende, dove vengono annotati i controlli fatti dall’Asl, le sanzioni e in caso di infortuni gravi prevedere la decurtazione dei punti che portino, in extremis, a bloccare l’escavazione. Fare formazione continua, avere dati certi sull’escavato tramite le pese, anche in ordine di valore e materiale, per capire se l’ escavato riguardi solo blocchi o altri materiali: basta cave utili solo per i sassi e gli inerti. Bisogna poi invogliare a utilizzare materiali lapidei di minor pregio, nelle opere pubbliche tipo scavi e strade, utilizzo invece nelle opere pubbliche come immobili o arredi urbani di materiale più pregiato".

"Produzione sostenibile – proseguono – La proposta di Prc parte dal principio che le amministrazioni comunali, anche in vista della emanazione dei piani estrattivi di bacino entro la fine della primavera 2019, tengano conto della produzione già in essere. Appare senz’altro come una discreta concessione al mondo delle imprese, anche in considerazione dei volumi complessivi e dell’impatto sulle montagne, cosiddette ecosistemi ‘non riproducibili’ . Riteniamo interessante la proposta avanzata da associazioni ambientaliste di provvedere ad una stabilizzazione dei ravaneti nelle strade di arroccamento dei bacini marmiferi al fine di garantire occupazione e stabilità ambientale ed una estetica minima dei fronti di cava che aiuterebbe a garantire una immagine in locali coerente con le illuminazioni serali, visibili invece anche a valle e dalla marina".