Cava Gioia-Rocchetta, si allargano le ’maglie’ per la coltivazione anche in galleria

Attualmente si può soltanto estrarre materiale lapideo a cielo aperto. In vista i cambiamenti

C’è anche un’osservazione ‘di ufficio’ fra quelle che riguardano il Piano attuativo del bacino estrattivo Gioia-Rocchetta. Di fatto un chiarimento interno e che, ovviamente, viene accolto dai tecnici incaricati. Una modifica al Pabe che permetterà di scavare in galleria anche dove sui quadri conoscitivi e di progetto del Piano attuativo era prevista solo la possibilità di estrarre marmo a cielo aperto. "Si ritiene che dove è prevista attività a cielo aperto – scrivono – possa essere consentita anche in sotterrano sia contemporaneamente sia alternativamente. Dove invece è già indicata l’escavazione sotterranea si chiede di confermare questa sola possibilità". Non solo. L’osservazione ‘interna’ serve anche ad armonizzare l’escavazione nelle attività estrattive al confine con Carrara: "Ai fini del miglioramento degli aspetti di sicurezza sui luoghi di lavoro già da diversi anni è stato previsto tra le cave confinanti i comuni un progetto congiunto e coordinato tra i vari concessionari teso a razionalizzare l’attività estrattiva ivi presente e le conseguenti lavorazioni in modo da uniformare gli stati di avanzamento e da evitare la creazione di pareti verticali al confine", dette anche tecchie. Per questo l’ufficio cave di Massa ha anche effettuato un sopralluogo sul posto, nel dettaglio nelle aree comprese fra le cave M33 ed M34 al confine con Carrara rilevando "alcuni errori materiali o imprecisioni relative a situazioni operative". Sotto osservazione anche il passaggio dei camion nel piccolo borgo del Fornello. Il tema viene sollevato nell’osservazione presentata dalla ditta Caldia come ‘limite’ alla possibilità di asportare l’accumulo detritico presente sul versante della cava che "comporterebbe un elevato aggravio sul numero di transiti di mezzi lungo la strada di accesso ai cantieri che transita in prossimità di Fornello creando disagio agli abitanti del posto". Per gli uffici "il paventato aggravio" dovrà essere valutato "in separata sede", ossia alla presentazione del nuovo piano di coltivazione. Dato che il Piano di indirizzo della Regione Toscana fa "esplicito divieto di procedere ad accumuli di detriti, si conferma la volontà di asportare completamente i materiali presenti. Si potrà valutare la momentanea non asportazione come definito nelle Norme tecniche", ossia la parziale asportazione condizionata.