"Carcere, il luogo della difesa dei diritti"

Nella Casa di reclusione si è tenuta la celebrazione istituzionale contro pena di morte e tortura in ricordo di Leopoldo di Lorena

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di Angela Maria Fruzzetti

Quale luogo migliore per celebrare la Festa della Toscana se non il carcere, luogo di riconoscimento dei diritti? Per l’amministrazione Persiani è il terzo anno che la Festa della Toscana si celebra in via Pellegrini con un consiglio straordinario, volto a ricordare come l’abolizione della pena di morte fu un primo passo verso il rispetto dei diritti umani. In quel lontano 1786 ebbe luogo la scelta rivoluzionaria operata da Pietro Leopoldo che abolì la pena di morte e di torture. Dunque, una Toscana sempre all’ avanguardia sul tema dei diritti e della libertà. Ha aperto i lavori il presidente del consiglio comunale, Stefano Benedetti, ricordando i valori di pace e giustizia. Ha sottolineato l’importanza di difendere sempre il valore della vita che non è così scontato, visto che in tanti Stati vige ancora la pena di morte. Con l’inno nazionale interpretato da studentesse del Liceo musicale Palma, seguite dai maestri Biancalana e Montaldi, la cerimonia ha proseguito con l’intervento del sindaco Francesco Persiani, del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti e della direttrice della casa di reclusione, Maria Cristina Bigi. Il sindaco ha ricordato il principio a cui si ispira questa Festa della Toscana 2022, ovvero all’articolo 21 della Costituzione per la libertà di espressione e di pensiero. Il presidente Lorenzetti ha ripercorso la storia di Leopoldo, uomo illuminato. Una data, quella del 30 novembre, che apre a molte riflessioni, come ha ricordato il presidente, tra cui l’ergastolo "da mantenere o da superare con altre forme?" La direttrice Bigi ha evidenziato l’impegno nel restituire la dignità ai detenuti. Il carcere dunque quale luogo di recupero e di rieducazione, riconoscendo il detenuto come essere umano. Hanno preso parola Sara Tognini, presidente commissione Cultura del Comune, ricordando i diritti violati delle donne iraniane e la loro lotta per la libertà; il consigliere Antonio Cofrancesco che ha annunciato occasioni occupazionali per la dignità dei detenuti. Francesco, Federico e Renzo, tre detenuti studenti dell’istituto Barsanti, si sono soffermati sulla libertà di espressione. Erano presenti Anpi, autorità civili e militari nonché gonfaloni delle associazioni. Un ringraziamento alla Polizia penitenziaria e a tutte le realtà che hanno operato per celebrare l’evento, tra cui l’agraria Cantarelli che ha decorato la sala con stelle di Natale e piante d’olivo.