"Basta incertezze sul futuro. Siamo pronti a chiudere le spiagge"

I balneari riuniti a Viareggio decisi a forme eclatanti di protesta per ottenere garanzie sulle concessioni

Uno stabilimento balneare (foto di repertorio)

Uno stabilimento balneare (foto di repertorio)

Carrara, 12 febbraio 2020 - Non si placano le polemiche per il settore balneare per quanto riguarda le concessioni. «Noi pronti a chiudere gli stabilimenti balneari se il governo non fa qualcosa per le concessioni». Questo il coro dell’incontro tra i balneari. Sala piena nella sede Confcommercio di Viareggio per l’assemblea del Sib per le province di Lucca e Massa Carrara, presieduto da Pier Francesco Pardini.

La presenza del presidente del Sib nazionale Antonino Capacchione ha sottolineato l’importanza di una riunione molto partecipata e spesso anche infuocata nei toni, in cui tutti gli operatori hanno ascoltato il lavoro del sindacato con le istituzioni riguardo al quadro normativo che porta alla conferma della proroga delle concessioni per i prossimi 15 anni. C’è ovviamente fermento nel mondo balneare, che vive da anni ormai uno stato di incertezza che grava su famiglie che da generazioni sono cardini dell’accoglienza e in molti hanno voluto dar voce a sfoghi che manifestano il grande stato di stanchezza ed inquietudine della categoria.

Capacchione ed il presidente di Sib regionale Stefania Frandi hanno chiamato alla mobilitazione tutti gli operatori, disillusi da promesse a cui poi non sono seguiti fatti concreti da parte del Governo: la criticità del momento è tale che, se dopo le elezioni regionali non arriveranno risposte chiare, i balneari sono pronti a forme di protesta eclatanti, che potrebbero addirittura sfociare nella chiusura degli stabilimenti. E gli applausi scroscianti seguiti a queste affermazioni sono il segnale che la categoria è davvero pronta a tutto, qualora non si dovesse sbloccare annosa questione delle concessioni.