L’odissea di una madre: "Mio figlio senza sostegno"

Un cavillo burocratico nega le ore con un operatore socio educativo per il bimbo

Massa, 14 gennaio 2023 - Quando la burocrazia si intromette nelle vite delle persone non è mai una bella cosa. E diventa più incomprensibile quando ostacola la vita di un bambino, con problemi psichici, che dovrebbe pensare soltanto a giocare e a prendere un bel voto a scuola.

Un trasferimento, da Massa a Firenze, ha aperto un vaso di Pandora che la mamma del bimbo adesso vuole chiudere. Un cavillo, la residenza rimasta nella città del castello Malaspina non permette al bimbo di avere le ore dove un educatore socio educativo lo possa seguire negli esercizi in classe.

Il Comune di Massa dovrebbe pagare queste ore a Firenze, ma così non è. La città del Rinascimento replica che questo servizio deve essere onorato dal Comune dove risiede il bimbo. E qui nascono i problemi.

"Ho vissuto a Massa fino ad aprile – racconta la mamma–, poi ci siamo trasferiti a Firenze. Nella scuola media che viene iscritto mio figlio non mi hanno spiegato che non aveva diritto all’educativa. Quando era a Massa aveva diritto a 18 ore alle medie e 22 alle elementari, con l’aggiunta di 6 ore di Ose. Mio figlio soffre di disturbo di attenzione e iperattività, nonché della sindrome di Asperger e di disturbi legati all’ansia. Quando era a Massa il bimbo era seguito e riusciva ad andare a scuola senza nessun problema, il profitto era buono, eccelleva in alcune materie. I problemi sono sorti quando siamo arrivati a Firenze. L’ufficio scolastico ci ha detto che non aveva fondi per coprire le 18 ore di sostegno in classe e che le 6 ore che vanno a ’coprire’ il tempo quando il ragazzino è da solo in classe dovevano essere pagate da Massa"

Inizia una battaglia tra la mamma e la burocrazia. Il garante dei diritti dei disabili risponde per mail alla madre sempre più preoccupata che chiede chiarimenti semplicemente chiarendo che si era preso a cuore la problematica e che avrebbe fatto qualcosa. Ma quel qualcosa, a distanza di mesi, non è ancora successo.

"Il mio è un bimbo intelligentissimo, era seguito a Massa da una psichiatra che ha effettuato una relazione nella quale è emerso che mio figlio ha bisogno di 18 ore di sostegno. Come può un ufficio tecnico andare sopra una relazione di una psichiatra e darne solo 9? Firenze mi ha informata che il pagamento dell’educativa, le famose 6 ore che permettevano a mio figlio di avere una frequentazione a scuola del tutto normale, devono essere a carico del Comune di Massa in quando siamo residenti ancora lì. Sono ormai mesi che sto portando avanti questa battaglia, adesso però basta. Se non prenderanno dei provvedimenti immediati sono pronta a intraprendere vie legali". E conclude: "Ho visto che in questi anni la città è stata trasformata: piazze e marciapiedi nuovi. I disabili valgono meno?".

Alfredo Marchetti