Arrighi nel palazzetto a porte chiuse "Un cattivo esempio dalla sindaca"

La struttura di Avenza è stata inibita al pubblico da 11 mesi perché manca il certificato antincendi. Vezzoni: "Questa amministrazione ci dice di utilizzare l’impianto solo per gli atleti poi si presenta qui"

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Da undici mesi il palazzetto dello sport di Avenza è inibito all’ingresso del pubblico, ma forse la sindaca Serena Arrighi non lo sa e domenica mattina si è presentata nella struttura avenzina per la partita di Europe Cup della Apuania Tennistavolo contro gli spagnoli del Borges Vall, gara valida per la terza fase del prestigioso torneo internazionale. "Mi sembra gravissimo, è un cattivo esempio" commenta indignato Gianpaolo Vezzoni, il ds della Pallamano Carrara che fino ad oggi ha sempre giocato a porte chiuse. "Questa amministrazione ci dice di utilizzare l’impianto solo per gli atleti, l’assessore Benfatto ci dice che stanno lavorando per renderlo agibile, e poi si presentano al palazzetto. Se la sindaca voleva fare un saluto, lo poteva fare convocando le squadre in comune. Queste cose succedono solo con il tennistavolo, anche noi abbiamo invitato con tanto di pec ma non si è presentato nessuno".

Decisamente il torneo continentale di tennistavolo non è di buon auspicio per i sindaci di Carrara che ci inciampano con una certa leggerezza. Era già successo lo scorso 2 aprile in occasione della gara di andata della finale di Europe Cup tra i carraresi e gli austriaci del Solex Consult Neustad quando, in piena campagna elettorale, fu l’allora sindaco Francesco De Pasquale a presentarsi in tribuna per assistere all’incontro. Tutte le opposizioni levarono gli scudi scandalizzate dalla presenza del primo cittadino, con i candidati sindaci che gridarono la loro indignazione e tra questi anche la coalizione guidata da Serena Arrighi. "Abbiamo visto sindaco, assessori e un’ottantina di spettatori presenti sugli spalti del palazzetto in occasione della finale di Europe Cup di tennistavolo, eppure la struttura era stata interdetta al pubblico per assenza del certificato anti-incendi" aveva sottolineato la stessa candidata Arrighi intervenendo sulla stampa. Dopo sette mesi è la stessa sindaca a ripetere la doppia leggerezza, sia per essere entrata personalmente in un palazzetto che, secondo la ordinanza di un suo dirigente, è accessibile solo ad atleti, allenatori e dirigenti delle società sportive; sia per permettere l’ingresso del pubblico ad una struttura che è stata inibita per motivi di sicurezza (manca il certificato prevenzione incendi e ci sono problemi per la sicurezza antisismica).

Ma la sindaca Arrighi ha voluto fare ancora di più del suo predecessore e ha anche formalizzato la sua presenza prendendo il microfono in mano per un breve saluto prima dell’inizio della gara. E, andata via la sindaca, è arrivata l’assessore allo Sport Lara Benfatto che si è trattenuta in tribuna fino al termine dell’incontro. L’autogol è occasione per ripetersi la domanda che da undici mesi si fanno tanti atleti, dirigenti e sportivi: ma il palazzetto di Avenza è veramente inagibìle o è solo una questione burocratica legata a documentazione cartacea? Se non lo fosse gli sportivi si chiedono perché esistono queste restrizioni, ma se lo fosse, perché il pubblico continua ad entrare? E con il pubblico anche il primo cittadino ? Invece di essere le imprese sportive delle squadre carraresi a tenere banco, alla fine queste passano in secondo piano perché al centro ci finisce inevitabilmente e sempre, quel pasticciaccio di via Giovan Pietro che va avanti da decenni, troppi decenni, mentre una città di oltre 60 mila abitanti, con molte società sportive e con tantissimi atleti che le praticano, continua ad essere orfana di una struttura sportiva decorosa e dignitosa.

Maurizio Munda