Ad un mondo frenetico e iperproduttivo, spesso grigio e claustrofobico, del quale anche i più giovani ne fanno spesa, esiste un’alternativa. E l’alternativa è la buona e vecchia Natura. Riscoprirci membri attivi e appartenenti all’ambiente è l’intento dell’associazione ApuaCamp, che opera nel territorio delle Alpi Apuane, fra le zone di Carrara e Camaiore.
Rivolta soprattutto a bambini e ragazzi, con escursioni, laboratori, campi estivi, Apua Camp è un’associazione nata dall’idea di giovani appassionati di ambiente ed educazione che si sono organizzati per promuovere una nuova maniera di vivere e imparare: Matteo Palazzi, Sara Ferrari, Margherita Cantarelli e Tommaso Angeloni. Tutti e quattro originari di Massa-Carrara, da ormai un anno progettano e svolgono attività nella logica dell’Outdoor Education, educazione all’aperto, un’avanguardia pedagogica che si propone di coniugare educazione e trasmissione del sapere con il contatto autentico con la natura, nel pieno rispetto di essa e degli altri. Come spiega uno dei membri fondatori Matteo Palazzi: "I bambini ed i ragazzi passano troppo tempo chiusi a casa. In questo modo aumentano lo stress e il cattivo umore. Come tutti noi hanno bisogno invece di stare all’aperto, sperimentare, osservare, muoversi, essere attivi". La storia di Matteo, e il percorso di nascita dall’associazione rendono ragione dell’approccio teorico che propone: "Io stesso – racconta – ho studiato giurisprudenza e iniziato a lavorare in finanza. Il lavoro che svolgevo, seppur socialmente considerato come “buono”, non mi rendeva felice, mi sentivo rinchiuso". Da qui la decisione di partire ed operare un vero e proprio cambio di vita "avevo bisogno di riconnettermi con l’ambiente e sono partito per il cammino di Santiago".
Da quel momento inizia un nuovo capitolo per Matteo e l’incontro con Sara si dimostrerà un germoglio verso la fondazione dell’associazione Apua Camp. "È iniziato tutto quando ho incontrato di nuovo Sara, che già conoscevo, in treno mentre andavamo a un corso di escursionismo. Prima abbiamo iniziato a lavorare come liberi professionisti e guide, poi assieme a Margherita, che è un’insegnante, abbiamo avuto l’idea di coniugare le nostre discipline. Infine, si è aggiunto Tommaso, geologo e appassionato di speleologia". Una delle prime avventure del gruppo è stata un’escursione di 5 giorni e 4 notti sulle Apuane, con circa 40 bambini.
Tuttavia, in generale, le attività in media contano circa una quindicina di bambini o ragazzi per un massimo di 25. Sono spesso coinvolte le scuole ma il bacino è sempre più ampio. L’anno 2024 si è aperto o con quasi 60 iscritti agli eventi invernali. I prossimi appuntamenti sono già calendarizzati. Oggi un semplice trekking sul Monte Folgorito e un campeggio in cui condividere tè, riflessioni e giochi; il 7 aprile al Lago di Massaciuccoli si potrà partecipare a un trekking archeologico fra le rovine romane e il parco naturale di San Rossore, dove il 21 luglio sarà invece svolta un’escursione sulle tracce degli animali che lo popolano. Inoltre, proprio in questi giorni, è stato presentato presso le scuole un progetto sugli impollinatori e la loro fondamentale importanza per l’ecosistema. Il 10 giugno, infine, inizierà l’ApuaCampSummer School, per accogliere i bambini dopo la chiusura della scuola e far vivere loro esperienze e avventure a contatto con la Natura insieme ai coetanei.
"È un campus molto diverso rispetto agli altri – spiega Matteo Palazzi – proponiamo escursioni e sortite varie per esplorare il territorio ma non “una tantum”, è una parte fondante delle attività che possiamo fare perché io e Sara siamo Guide Ambientali Escursionistiche certificate". Il campus è poi progettato in modo mobile: il luogo di ritrovo è sempre diverso, si usano i mezzi pubblici, ci si sposta, e anche in questo modo si impara a crescere. Autonomia, autostima, crescita personale sana, movimento e sapere, un progetto pedagogico ambizioso che Apuacamp e il suo staff cerca di promuovere, in un approccio sinergico e di differente paradigma che tenta di riabituare i più giovani a vivere nel mondo, che non è fatto solo di strade, città, edifici, ma soprattutto di ambiente, natura, connessioni.