Ampliamento del porto. Paletti ed eccezioni dall’Autorità di bacino dell’Appennino nord

Nel documento di supporto alla valutazione ambientale si contesta la pericolosità della nuova infrastruttura in caso di alluvione . Il presidente: "Attueremo tutte le misure richieste e le integrazioni".

Ampliamento del porto. Paletti ed eccezioni dall’Autorità di bacino dell’Appennino nord

Ampliamento del porto. Paletti ed eccezioni dall’Autorità di bacino dell’Appennino nord

Un progetto che potrebbe essere pericoloso per le alluvioni. Un nuovo ostacolo al piano regolatore portuale deriva dall’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale. Dopo il solenne ’niet’ del Consiglio superiore dei lavori pubblici che ha sollevato numerose eccezioni e paletti sull’impatto del porto sull’ambiente, facendo prevedere da più parti una bocciatura, adesso la nuova tegola dell’Autorità di bacino settentrionale che di fatto lo giudica pericoloso per eventuali eventi alluvionali. Nel documento dell’Autorità di bacino si parla di "pericolosità idraulica del piano di assetto idrogeologico" e si lamenta che non sia stato preso inconsiderazione il piano di gestione del rischio alluvioni". Addirittura l’Autorità chiede che gli scenari di pericolosità dello strumento debbano essere conformi a quelli del Piano di gestione del rischio alluvione". Pertanto si impone che entro la data di approvazione dello strumento di pianificazione urbanistica siano pubblicate le modifiche delle mappe di pericolosità di alluvione. Definendo il Carrione "il reticolo principale del distretto dell’Appennino settentrionale", l’Autorità chiede che "il Piano sia integrato e coerente con il quadro delle misure di piano del rischio e in particolare con le misure di protezione sia già attuate sia previste nel famoso masterplan del Carrione", da qui la richiesta di un coordinamento con la Regione Toscana. Nel contribuire al rapporto preliminare di Vas, si legge che "il piano del porto è finalizzato all’ampliamento fino al limite della sponda destra del Carrione, allungamento della diga foranea di sopraflutto, adeguamento dei fondali del canale navigabile di accesso e dei fondali operativi del porto". Nel documento di supporto alla Vas si legge anche che "il piano è supportato da approfonditi studi sulla dinamica della costa, sull’agitazione interna, sulla navigabilità, sulla qualità delle acque delle darsene, sulla interferenza con i corsi d’acqua interessati dalle opere". Ancora si riferisce che lo scopo "è di facilitare il flusso sedimentario verso sud est e diminuire i fenomeni di siltaggio all’imboccatura. Le nuove opere di grande infrastrutturazione comportano il non aggravio delle influenze sulla dinamica della costa, rispetto la situazione attuale; il nuovo molo di sottoflutto, radicato sulla scogliera del piazzale Città di Massa ad oggi già esistente è stato pianificato in zona idrodinamica caratterizzata da ridotta mobilità di sedimenti, ubicata all’interno del cono d’ombra costituito dal sopraflutto; le opere previste dal nuovo Prp non interferiscono con le foci dei torrenti Carrione e del Fosso Lavello".

Viste le eccezioni il presidente dell’Autorità portuale Mario Sommariva spiega che "c’è ancora margine di intervento per eventuali correzioni così come chiede l’Autorità di bacino dell’Appennino" e che "saranno comunicate all’Autorità nei tempi previsti tutte le modifiche e le integrazioni richieste".