Ai massesi l’ampliamento del porto di Carrara fa paura: "Spiaggia e turismo spariranno"

Stefano Benedetti lancia accuse ai balneari e chiede "un comitato trasversale a tutela del nostro litorale"

Stefano Benedetti

Stefano Benedetti

Massa, 24 ottobre 2019 - «Se i gestori degli stabilimenti balneari se si fossero opposti al momento opportuno all’ampliamento del Porto di Marina di Carrara e a progetti fallimentari, probabilmente ora la situazione sarebbe diversa: ma capisco che nel passato le associazioni di balneari erano gestite da amici delle amministrazioni locali di centrosinistra». Il duro j’accuse arriva dal presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti che ribadisce il suo «no» all’ampliamento del porto di Marina di Carrara. «Sull’erosione le grosse responsabilità sono da addebitare alle passate amministrazioni di centrosinistra che ne avevano fatto un business milionario, senza portare risultati positivi al territorio. Va bene tamponare, realizzare scogliere, ma se non lottiamo per eliminare il problema alla base, questi interventi rimangono palliativi». Da qui l’accusa.

«Le responsabilità maggiori sono del Comune di Carrara che ha rilanciato la teoria del porto ampliato, che aumenterà l’erosione marina con tutte le conseguenze del caso. Si ridurrà ulteriormente l’apporto del Magra, con ulteriore arretramento della linea di riva, che dal 1938 al 1998 ha perso 106 metri sulla spiaggia a levante del porto. Il grave rischio, che metterebbe fine alla parola «stabilimento balneare», è proprio il Porto insieme alle mareggiate. Vista la situazione è necessario dare vita ad un comitato trasversale che difenda con tutta la forza il nostro territorio e le nostre spiagge, opponendosi a qualsiasi altro tipo di ampliamento del porto e favorendo un progetto di trasformazione in porto turistico».