Addio a Tonarelli, socialista combattente

Nato e cresciuto a Forno, aveva 76 anni. L’impegno nel Psi sempre dalla parte dei lavoratori. Il ricordo di Bonini: "Non si arrendeva mai"

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MASSA

Ci ha lasciato Alberto Tonarelli, 76 anni, una vita trascorsa dentro una politica di popolo e di giustizia, nel trionfo delle sue bandiere rosse. "Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso", recita una bella canzone della Mannoia. Se è così, Alberto Tonarelli ha sempre vinto. Era un combattente nato – lo ricorda così Sirio Bonini del Psi Massa –, di quelli che non si arrendono mai; caparbio e fermo nelle sue convinzioni e nel suo agire. Forte e resistente come il marmo della cava delle Apuane dove ancora adolescente era stato iniziato alla vita, alla lotta, al sacrificio per la conquista dei tanti diritti che al lavoro, soprattutto quello dei cavatori, erano negati. Spirito di lotta che successivamente lo aveva trasferito dentro la fabbrica dove era andato a lavorare e che lo aveva visto protagonista in prima linea di tutte le battaglie sindacali che hanno migliorato le condizioni sociali, economiche e civili dei lavoratori di questa provincia. La sua vita è stata sempre ispirata dagli ideali di quel socialismo delle bandiere rosse che aveva i suoi ancoraggi in uomini come Matteotti (sul quale al Mug di Massa Riccardo Nencini presenterà domenica 22 gennaio alle 17 il suo libro ’Solo’), Nenni e Pertini. Quel socialismo le cui bandiere hanno sempre sventolato davanti alla migliore storia dell’Italia".

Alberto Tonarelli, da socialista partecipò all’esperienza dei consigli di quartiere e poi successivamente fu eletto per ben due volte nel consiglio comunale dove si era sempre distinto per la coerenza intransigente nei valori in cui credeva. "Combattente, sempre a testa alta con la dignità degli uomini che non si fanno mai mettere sotto. Combattente anche davanti all’ultima lunga ma inesorabile battaglia della sua vita: quella della malattia che lo ha giorno dopo giorno piegato ma mai vinto in una sfida che è durata fino a ieri. Grande Alberto, sei sempre stato un’energia per tutti noi – conclude Bonini.

Nato e cresciuto a Forno, fu coordinatore del direttivo Psi di Forno, nutrendo un profondo legame affettivo con la Casa Socialista dove spesso si riuniva con altre persone nella Sala della lega, purtroppo chiusa da anni. Nel libro "La Casa socialista di Forno – la storia la memoria" si riporta un’intervista a Tonarelli il quale rimpiangeva la storica bandiera "bella, da esporre in momenti significativi della vita politica. Aveva i simboli della falce e del martello, con il libro aperto… ce l’hanno portata via. Peggio, strappata dall’asta. Ne è rimasto solo un brandello. Quella bandiera aveva più di sessant’anni ed era la nostra bandiera". Alberto Tonarelli ha difeso quella bandiera, fino all’ultimo brandello. Condoglianze alla moglie e alla figlia Luisa. Oggi (martedì), alle ore 15, nella chiesa dei Servi di Maria, l’ultimo saluto.

Angela Maria Fruzzetti