
Elio Landucci, ex direttore Fondazione Don Gnocchi. e politico Ieri il funerale a Turano
Ha lasciato un segno profondo nella politica e alla Fondazione Don Gnocchi Elio Landucci, morto a 86 anni, e ieri in molti lo hanno voluto salutare non mandando alla cerimonia funebre a Turano. Era stato assessore socialista in più legislature tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’90, storico direttore negli anni Settanta del Centro di Marina di Massa, responsabile economo e a lungo consulente della stessa Fondazione in Toscana e nella vicina struttura ligure di Sarzana, da alcuni anni trasferita alla Spezia. Nei primi anni del dopoguerra, con due amici era stato colpito dall’esplosione di un ordigno bellico. Mutilato ad un braccio, era stato accolto nell’Opera del beato don Gnocchi che si stava sviluppando in quegli anni in tutta Italia, in particolare nel collegio e centro chirurgico di Parma. E alla Fondazione ha poi dedicato il resto della propria vita professionale, insieme alla passione politica.
"Incarnava l’anima della Fondazione – ricorda il direttore generale della Fondazione Don Gnocchi, Francesco Converti, già responsabile delle strutture toscane della Fondazione –. Sapeva coniugare una grande competenza con una sensibilità e una generosità non comuni. Incarnava davvero l’anima della Fondazione, fatta di professionalità e managerialità indirizzate a migliorare la vita delle persone più fragili. La Fondazione perde un grande amico e un punto di riferimento prezioso".
"Ho lavorato per anni al suo fianco – aggiunge il dottor Mario Petrilli, già responsabile sanitario del Centro di Marina di Massa -. Era stato lui a volermi in Fondazione, firmando il mio primo contratto. E l’ho accompagnato con affetto anche in questi ultimi anni, come suo medico curante". "Era una persona preparata, sempre disponibile e di grande sensibilità – ricorda Fabio Carlotti, direttore dei Centri toscani e dell’Area Centro della Fondazione -. Come tanti ex allievi di don Carlo, aveva una particolare venerazione per quello che considerava alla stregua di un “padre”. L’ho salutato così, alla camera ardente, con il rosario e l’immagine di don Gnocchi tra le mani…". Nel 1975 era assessore alle finanze della giunta di sinistra guidata da Silvio Tongiani; nell’80 con Barbaresi è stato invece assessore alle finanze. Ha chiuso la sua esperienza come amministratore pubblico con il sindaco Manfredi. Alla famiglia di Elio Landucci, alla moglie Ines Raffaella e alle figlie Sara e Francesca, ai nipoti Andrea e Alessandra, arriva "l’abbraccio riconoscente e le più sentite condoglianze della Fondazione Don Gnocchi.