"Roland Garros" ancora stregato per la Paolini

Niente da fare. Il secondo turno di un torneo dello slam è un valico per il momento invalicabile per Jasmine Paolini che ha trovato nella serba Olga Danilovic: un ostacolo insormontabile nei trentaduesimi di finale del "Roland Garros" che la campionessa di Bagni di Lucca ha raggiunto per la terza volta in carriera. Dopo il successo sofferto (ma meritato) contro la rumena Cirstea, la Danilovic (figlia del campionissimo di basket Predrag, vincitore di coppe dei campioni e scudetti, sia con la Virtus Bologna che con il Partizan di Belgrado e diversi allori anche con la Nazionale) che era più lontana in classifica, oltre il centesimo posto; ma che ha dimostrato di essere in crescendo. Certo è che, dopo un primo set dominato dalla giocatrice slava che ha preso subito il controllo delle operazioni andando in vantaggio rapidamente 4-1 e 6-2, la tennista lucchese ha moltissimo da recriminare nel secondo, dove era in largo vantaggio. Sembrava essere riuscita ad entrare nel gioco dell’avversaria. Sul 5-1 a favore dell’azzurra, quando tutto ormai faceva pensare al terzo set, si spegneva la luce all’improvviso.

Un black-out totale, con un parziale di sedici punti a tre per la giocatrice serba che riusciva a impattare sul cinque pari. Nell’undicesimo game, lunghissimo, tredici punti, la Paolini non riusciva a convertire tre occasioni per il 6-5 a suo favore. Arrivava, invece, il break e la Danilovic chiudeva al dodicesimo gioco. Peccato. La Paolini si consola con il fatto che guadagna ulteriori posizioni nel ranking WTA: adesso è 45ª, quasi eguagliato il migliori ranking del 21 febbraio 2021, al numero 44.

Mas. Stef.

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