
Il curatore, dottor Claudio Del Prete
E quattro! Se non è un record, poco ci manca. Tanti sono, infatti, i fallimenti cui è andata incontro la Lucchese dal 2008 ad oggi. Il quarto è stato decretato ieri mattina, dalla giudice Ricotti che si era riservata di prendere una decisione, dopo aver ascoltato le parti creditrici, rappresentate dai calciatori senza stipendio dall’ottobre scorso; poi il Comune di Lucca, la Procura della Repubblica, i fornitori e lo stesso sindaco revisore, Liban Varetti. La decisione è arrivata, come si legge nella sentenza, "rilevato lo stato di insolvenza e che non sono state rappresentate né risultano circostanze impeditive e che, alla iniziale manifestazione di interesse presentata, non è seguita nessuna seria e concreta proposta valutabile".
Dalle carte è emerso che i debiti tributari ammontano ad oltre un milione di euro, oltre a 289mila euro di spese legali a vario titolo; 55mila euro verso l’amministrazione comunale, oltre a 4 milioni e 300mila euro risultati dal bilancio al 30 giugno 2024. Dunque il tribunale ha dichiarato aperta la procedura di liquidazione giudiziale. Giudice delegato è la stessa dottoressa Giorgia Maria Ricotti, mentre è stato nominato curatore il dottor Claudio Del Prete, commercialista, di Porcari (lo stesso che si occupò del fallimento del 2019). Del Prete potrà continuare l’esercizio d’impresa, viste le necessità di adempiere, entro la scadenza del 6 giugno prossimo, alle procedure per l’iscrizione al prossimo campionato di serie "C".
Nel frattempo il curatore dovrà nominare un perito per dare una valutazione alla società e indire, così, un’asta per l’acquisizione della Lucchese dalla curatela. Se nessuno dovesse presentarsi, a quel punto la squadra sarebbe fuori dal professionismo.
Infine, sempre ieri, l’udienza per l’esame dello stato passivo della società è stata fissata per il prossimo 9 settembre. I creditori avranno, quindi, tutto il tempo per "insinuarsi" nel fallimento.
Ora, in parallelo, è iniziata una nuova corsa contro il tempo, ma, questa volta, con un obiettivo ben preciso: permettere alla vecchia Pantera – che domenica prossima compirà 120 anni di vita – , di continuare a giocare in Lega "Pro".
C’è, infine, un aspetto positivo che emerge da un avvenimento di per sé negativo come può essere il fallimento. E, l’aspetto positivo, è che, da ieri, non sentiremo più parlare dei vari Bulgarella, Lo Faso, Longo, Sanpietro e Mancini, il cui operato, negli ultimi due anni, potrebbe finire sotto la lente di ingrandimento di altri organi dello Stato.
Emiliano Pellegrini
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