
Ancora non ci vuole credere il Camaiore. Quando incontra la Massese succede sempre qualcosa. Dopo i contestatissimi episodi dell’andata (quando il Camaiore perse 2-1 a Massa) stavolta una topica arbitrale ancor più grave ha deciso la partita. Prima di parlare dell’episodio incriminato però va detto che se da una parte il Camaiore arrivava a questa sfida senza tutto l’attacco titolare e con moltissime defezioni (a quelle dello squalificato Viola e degli infortunati Verdi, Bartolomei e D’Antongiovanni si sono aggiunte sabato sera quelle dei febbricitanti Da Pozzo, Raffi e Geraci) doveva comunque vincerla questa gara contro una Massese che naviga in cattive acque e che non si era nemmeno allenata bene in settimana causa vicissitudini ambientalisocietarie. Nonostante una formazione per larga parte reinventata, si è giocato ad una porta ma l’ex Barsottini ha detto vari "no" con le sue parate... ed il Camaiore deve comunque far mea culpa perché esattamente come all’andata si è mangiato gol che poi mancano (stavolta vedi l’occasionissima di Brizzi).
Rimane il fatto che l’incontro però è stato deciso dall’errore dell’arbitro Francesco Masi di Pontedera che ha convalidato il gol di Franzese che era irregolarissimo e da annullare, da regolamento, per il modo in cui è stata tolta palla di mano al portiere Vozza (il quale tuttavia è stato poco “sveglio“ nella circostanza). E mentre si complica il cammino playoff dei bluamaranto, la nota lieta è il debutto (al 90°, sfiorando pure il gol del pari) tra i grandi di Alessio Adami, mezzapunta classe 2004, figlio e nipote d’arte (papà Maurizio e il compianto nonno Ettore hanno scritto pagine del calcio versiliese). La dinastia Adami dunque continua sui campi. Ed il Camaiore se lo gode come gli altri 2004 Crecchi e Tabarrani.
Simone Ferro