Jacobs, l'oro alle Olimpiadi nato in Toscana: "E' umile, ha superato tante difficoltà"

Lucca, le lacrime di gioia del direttore tecnico dell’Atletica Virtus. Martinelli: "Un ragazzo semplice e straordinario, molto legato a noi"

Olimpiadi, Marcel Jacobs (Ansa)

Olimpiadi, Marcel Jacobs (Ansa)

Lucca, 2 agosto 2021 - C’è un po’ di Lucca nella straordinaria medaglia d’oro nei 100 metri conquistata ieri da Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo. Marcell, originario di El Paso, negli Stati Uniti, con padre militare che si trasferì in Corea del Sud, mamma italiana che approdò a Desenzano, sul lago di Garda, nel bresciano, ha militato nel team della Virtus Lucca dal 2012 fino al 2014-2015 passandoo poi professionista con le “Fiamme Oro“. Come “civile“, è ancora legato ai nostri colori.

Jacobs con la compagna Nicole a Porto Ercole Il direttore tecnico Virtus, Matteo Martinelli, visibilmente commosso, come tutti i lucchesi, in quei 9 secondi e 80 centesimi, stesso tempo del mitico Usain Bolt (record non solo italiano ma anche europeo ritoccato rispetto al 9 e 84 della semifinale e al 9 e 94 della batteria), in meno di 10 secondi ha rivisto il film di questo atleta che porta un pezzettino di Lucca nella medaglia d’oro di Olimpia.

«Pensate – racconta Martinelli – che in questi giorni sui social ha messo un cuore rosso sul nostro logo. Fu scoperto da Gianni Lombardi ma nella cittadina lombarda si faceva solo il settore femminile. Quindi, per i legami di amicizia che avevo con loro, arrivò la proposta di farlo correre con noi. Stava in città alcuni giorni, non c’erano le possibilità economiche per fargli fare il professionista. Però le potenzialità erano intuibili. Ricordo – aggiunge Martinelli – che a Campi Bisenzio, con noi, fece uno strepitoso 7,75 centimetri nel salto in lungo, miglior prestazione italiana juniores. Un ragazzo semplice, umile, lo avete ascoltato nelle interviste. Mennea ha vinto l’oro nei 200 a Mosca, ma nei 100 non c’era riuscito nessun italiano, nemmeno a centrare la finale. Ha dovuto superare molte difficoltà. Aspirava già ai Giochi di Rio 2016, stoppato da un brutto infortunio al quadricipite femorale sinistro. Ha saputo reagire a tutte le avversità".

«Nel 2015 l’incontro con il suo attuale allenatore, Paolo Camossi. Marcell ha cambiato marcia – chiosa Martinelli - come dimostra la vittoria, lo scorso 6 marzo, nei 60 metri piani agli Europei indoor. Non l’ho ancora sentito, ci sarà tempo, nei prossimi giorni, dobbiamo far decantare l’impatto mediatico di un evento che rimarrà nella storia dello sport e non solo". Dove è migliorato tecnicamente? "C’era poco da migliorare, avete visto i 45 appoggi della finale e la fluidità e la compattezza espresse? Velocità di punta a 43,3. Ma il segreto è la serenità con cui ha affrontato la finalissima, sembrava volesse godersela, come obiettivo massimo raggiunto, un successo già essere lì. Dopo la falsa partenza di Hughes, avrebbe potuto innervosirsi e invece è ripartito come se nulla fosse". E Marcell a settembre sarà ospite della nostra città e di quella società, la Virtus, che dal 2012 l’hanno adottato. Ma c’è di più. Il 18 e 19 settembre a Caorle, in Provincia di Venezia, ai campionati italiani assoluti di atletica leggera su pista per società, la medaglia d’oro olimpica correrà con la maglia della Virtus Lucca. Marcell Jacobs, l’uomo più veloce del pianeta, indosserà quella divisa. La Federazione ha introdotto la regola secondo cui i campioni in carriera nei corpi militari (Jacobs è tesserato con le Fiamme Oro Padova) devono correre con la società "civile" di appartenenza che ebbe il merito di lanciare il futuro campione. E ora Lucca lo attende.