Il Ghiviborgo alla controprova in Umbria

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Prima trasferta in campionato per il Ghiviborgo che viaggia alla volta di Città di Castello per la seconda giornata, dopo il gran debutto interno con la cinquina inflitta al Ponsacco.

Gruppo in piena forma, sia sotto l’aspetto mentale che fisico, con tanta voglia di trovare, fin da subito, continuità di risultati e prestazioni, anche se l’impegno non è per niente facile, anzi, tutt’altro, per la buona caratura di un avversario tosto e quadrato in ogni reparto, come ha dimostrato al debutto a Seravezza, dove ha strappato un punto di notevole importanza. Compagine umbra, dunque, da affrontare con la massima concentrazione che gioca di solito con il "5-3-2", concedendo poco e con alcuni elementi di valore, come l’attaccante Calderini, il pericolo numero uno per la retroguardia colchonera.

Attenzione e applicazione tattica: è questo ciò che chiede Maccarone (foto) ai suoi ragazzi, dopo aver studiato nei dettagli le caratteristiche della squadra perugina, con la consapevolezza di poter fare bene anche allo stadio "Bernicchi" di Città di Castello.

Tutti a disposizione, salvo defezioni dell’ultim’ora, con Maccarone intenzionato a confermare l’ "undici" iniziale di domenica scorsa, anche se gli ultimi dubbi saranno sciolti nell’allenamento di rifinitura, in cui trainer e staff tecnico lavorano molto su particolari, schemi e movimenti, e dove il vice Daniele Ficagna, il preparatore atletico Matteo Cucurnia e il preparatore dei portieri Alfredo Geraci mettono sotto torchio l’intero gruppo.

Questo il probabile schieramento (4-3-3): Antonini (2004) fra i pali; linea difensiva composta da: Bertonelli (2003) a destra, Seminara a sinistra, Videtta e Del Dotto (2002) o Mukaj (2002) coppia centrale; a centrocampo: Signorelli, Bachini (2002) e capitan Nottoli; tridente d’attacco con Mata a destra, Bongiorni a sinistra e bomber Pera centravanti: l’uomo più atteso dopo la tripletta del primo turno.

Si gioca alle ore 15; atteso un ambiente difficile e un avversario ostico e aggressivo: la controprova per il Ghiviborgo.

Flavio Berlingacci