Violentata fuori dalla discoteca 'Old Fashion', arrestato 21enne a Lucca

ll ragazzo è accusato di aver aggredito una studentessa che aveva conosciuto nella discoteca

Polizia (foto archivio)

Polizia (foto archivio)

Lucca, 23 novembre 2019 - Un ragazzo di 21 anni, ieri, è stato arrestato a Lucca dalla polizia di Stato. Il 21enne, che ora si trova ai domiciliari, è sospettato di aver violentato, la notte tra l'11 e il 12 ottobre, all’esterno della discoteca 'Old Fashion' di Milano una studentessa dominicana di 20 anni. 

La mattina del 12 ottobre, la giovane, ospite di una zia che vive fuori Milano, si presentò in un ufficio della Polizia Ferroviaria della stazione Milano-Porta Garibaldi raccontando di aver subito una violenza sessuale nel corso della notte. In particolare la ragazza rivelò agli agenti che intorno alle 3.40 del mattino fu costretta da un ragazzo conosciuto la stessa sera nel locale a subire un rapporto completo nei giardini esterni della discoteca. La ragazza descrisse il suo aguzzino come un giovane di colore, alto circa 185 centimetri e con un'età tra i 25 e 27 anni.

Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Milano, favorite dalle informazioni fornite dalla vittima e dalle amiche, hanno permesso di individuare ed identificare il 21enne. Il giovane era stato ripreso dalle telecamere interne ed esterne del locale. Il ragazzo, dopo aver avvicinato la giovane nella pista da ballo, si era fatto accompagnare all'esterno del locale e, in una zona buia, costrinse la ragazza a subire un rapporto completo. Nella fase esecutiva, la Squadra Mobile di Milano è stata aiutata dal personale della Squadra Mobile di Lucca. 

Il 21enne arrestato è Johann Vincenzo Jean Didier Mboungou Mbeniaba, che vive a Lucca, dove ora sta scontando i domiciliari. Il giorno della violenza era venuto a Milano con amici per trascorrere una serata in discoteca e qui ha conosciuto la sua vittima, visibilmente alterata dall'abuso di alcol. Dopo aver violentato la ragazza in un punto appartato del parco Sempione poco distante dall'ingresso del locale, l'ha riaccompagnata dal gruppo di amiche.

"È stato un trucco molto astuto perché ha confuso le acque sulla sua responsabilità - ha spiegato Marco Calì, capo della Squadra mobile - Ha anche fornito una versione falsa dicendo di averla soccorsa dopo aver visto che era in compagnia di nordafricani. Ha però commesso un grave errore: per accreditarsi ancora di più come soccorritore ha fornito il suo numero di cellulare a un amico della ragazza".

Il numero è stato un elemento fondamentale per risalire alla sua identità, unito all'analisi delle celle telefoniche e alle immagini delle telecamere della zona, sono risaliti suo profilo Facebook. Nelle foto sui social il giovane, un italiano originario del Gabon che vive a Lucca, indossava una camicia colorata con un numero stampato dietro e un cappellino nero, gli stessi indumenti che aveva la notte dell'aggressione.