"Un milione finito sui conti personali"

Il giudice sospende l’ex curatore di Conte of Florence dopo le clamorose indagini della Guardia di finanza

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Svolta nelle indagini sulla presunta distrazione di ingenti fondi dal fallimento della società Conte of Florence. I finanzieri del Comando Provinciale di Lucca hanno infatti eseguito a carico del dottore commercialista Riccardo Della Santina, 60 anni di Viareggio con studio a Lucca, la misura cautelare personale della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio di curatore, commissario giudiziale e commissario liquidatore in qualsiasi procedura di fallimento e concordato preventivo e liquidazione coatta amministrativa.

Il provvedimento restrittivo emesso dal Gip di Lucca, che ha accolto le richieste formulate dal pm, trae origine da una denuncia e dalle successive meticolose indagini svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lucca, in relazione alla gestione del fallimento della Conte of Florence S.p.a. con sede ad Altopascio, che, nei tempi d’oro, fatturava oltre 30 milioni di euro, dando lavoro a 300 persone.

Il professionista era stato rimosso mesi fa dall’incarico con provvedimento del Tribunale, dopo la denuncia sporta dal nuovo curatore fallimentare di Conte of Florence e la mancata rendicontazione della gestione dell’esercizio provvisorio. Per la Finanza, nel giro di tre anni, l’ex curatore fallimentare Della Santina, con oltre 70 operazioni, si sarebbe appropriato indebitamente, a titolo di acconto compensi e fondo spese, di quasi 1,2 milioni di euro. Da qui il reato di peculato, commesso in qualità di pubblico ufficiale come curatore. Su richiesta del pm, il Gip ha quindi emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità del professionista indagato fino alla somma di 1 milione e 176.000 euro, pari al profitto del reato.

Ma quando hanno cercato di eseguire il sequestro, le fiamme gialle hanno accertato che Della Santina si era spogliato di tutti i beni a lui riconducibili, attraverso opere di dissimulazione. Aveva trasferito risorse finanziarie e partecipazioni societarie alla moglie e al figlio. Aveva anche venduto orologi Rolex per 90mila euro, affidando il ricavato alla moglie. Alla luce degli ulteriori elementi raccolti, sempre su richiesta del pm, il Gip ha emesso appunto la una misura cautelare personale della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio di curatore, commissario giudiziale e commissario liquidatore, eseguita in questi giorni dai finanzieri del Nucleo.

Nel provvedimento cautelare il giudice dà atto che le investigazioni svolte hanno fatto emergere come il professionista, non appena avuta notizia di essere stato indagato per il delitto di peculato, si è spogliato della titolarità di alcuni beni, come pure ha provveduto ad intestare a terzi beni immobili (tra cui una casa a Courmayer da 800mila euro), non risultando al momento titolare di alcun bene immobile e mobile. Sul conto gli erano rimasti appena 10mila euro, nonostante vi fossero transitati svariati milioni di euro.

I finanzieri ora stanno cercando di recuperare il denaro mancante. Circa 400mila euro sono stati già restituiti dal professionista, mentre circa 150mila sono stati individuati su conti dei familiari. Il professionista avrebbe giustificato i prelievi superiori al milione di euro girati dalla procedura Conte of Florence su 8 suoi conti personali come una serie di anticipi versati per l’attività di curatore. Peccato che il tribunale ne fosse all’oscuro.

Paolo Pacini