Sinforiano Ducki, il frate martirizzato ad Auschwitz

Nel chiostro di S. Francesco la Misericordia ricorda la storia del capuccino che assisteva i bisognosi

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Per il "Giorno della Memoria 2023" la Misericordia di Borgo a Mozzano, in collaborazione con il suo "Centro di cultura e spiritualità francescano" ha deciso di ricordare quest’anno la figura di Fra Sinforiano Ducki, frate francescano cappuccino, trucidato nel lager di Auschwitz l’11 aprile 1942. La Confraternita riprende, dopo la sospensione per due anni causa covid, la scelta di celebrare il Giorno della Memoria ricordando la figura di un religioso morto nel campo di concentramento di Auschwitz: nel 2018 il francescano Massimiliano Kolbe, nel 2019 suor Edith Stein e nel 2020 Beato Aniceto Koblin.

L’appuntamento dunque è per venerdì alle 10 presso il chiostro del Convento di San Francesco per la celebrazione, alla presenza dei dirigenti, soci e volontari della Misericordia, delle autorità civili e militari e, soprattutto, degli studenti delle scuole borghigiane. Il religioso francescano, celebrato quest’anno, nacque il 10 maggio 1888 a Varsavia da Giuliano Ducki e Marianna Lenardt.

A Varsavia svolse prima la mansione di fratello questuante, impegnandosi nella raccolta di offerte per la costruzione del Seminario minore di San Fedele e poi fu nominato, per diversi anni, fratello compagno del ministro provinciale. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si adoperò per non far mancare il necessario né ai suoi frati né ai bisognosi fino al 27 giugno del 1941, giorno in cui la Gestapo arrestò tutti i 22 Cappuccini del convento di Varsavia. Una sera, mentre i tedeschi avevano iniziato a trucidare in modo bestiale i prigionieri, fracassando loro la testa a manganellate, Sinforiano li affrontò segnando su di loro il segno della croce. Fra’ Sinforiano fu colpito da una manganellata in testa e stramazzò al suolo, ai piedi dei tedeschi, fra loro e i prigionieri. Poco dopo ebbe la forza di risollevarsi e rifece il segno della croce. Fu allora che lo assassinarono.

Era l’11 aprile 1942. La morte di Fra Sinforiano mise fine alla tremenda esecuzione che i tedeschi stavano perpetrando e una quindicina di prigionieri si salvò grazie al suo intervento.

Marco Nicoli