Salvare l’apicoltura per salvare il mondo

La Regione vara un progetto di misure quinquennali a sostegno del settore. Buonagurelli: "Proseguire con ricerca e buone pratiche a tutela dell’ambiente"

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Buone notizie sul fronte delle politiche a sostegno del settore apistico della Toscana. Grazie all’iniziativa dell’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi, la giunta ha approvato la proposta di sottoprogramma apistico per il periodo 2023-2027 che, una volta presentata al Ministero competente, prevede una richiesta di risorse da destinare al comparto di circa 1,2 milioni di euro all’anno. Il settore dell’apicoltura, in grave sofferenza anche in lucchesia, viene rifocillato da contributi che, da parte della Regione Toscana, verranno distribuiti per i cinque anni previsti. La soddisfazione è palese da parte di Francesca Buonagurelli, responsabile di Terranostra Coldiretti per le province di Lucca e Massa Carrara, nonché apicoltrice professionista da 20 anni. "Si tratta di una decisione importante – sottolinea l’imprenditrice – che restituisce ossigeno a un settore in crisi da molti anni; parlo di crisi economica ma il vero problema è legato alle api, vere e proprie custodi del nostro ecosistema e prime a pagare il prezzo del cambiamento climatico; bene ha fatto l’assessora Saccardi a proporre un intervento di questa portata che sono certa metterà al riparo le tante attività apistiche del territorio".

Già da tempo, Coldiretti sottolineava l’urgenza di mettere mano al comparto dell’apicoltura, molto forte in lucchesia. Dati alla mano, per effetto del clima pazzo e le fioriture estive bruciate dal caldo o distrutte dalla grandine, tutto ciò ha di fatto “stressato” le api costrette ad allungare i voli per trovare nutrimento. Una situazione tutt’altro che da sottovalutare, perché testimone di non più rimandabili interventi a tutela dell’ambiente circostante. "Da tempo auspico un intervento che si muova su un fronte ampio – prosegue Buonagurelli – perché noi apicoltori siamo rimasti gli unici a curare le api; adesso occorre che si intessi la collaborazione tra vari enti, da parte del Governo per l’aspetto delle politiche agricole, e dell’università per arrivare a studiare come poter salvare le api; l’inquinamento e la chimica, combinati con l’uso dei fitosanitari e l’industria fuori controllo, determinano il crollo dell’apicoltura e il rischio che un piccolo ma fondamentale essere vivente, rischi di scomparire". L’intervento della Regione Toscana arriva dopo che per molto tempo la materia era stata marginalizzata. La stessa Coldiretti, sul miele Made in Italy, stimava per l’anno in corso una riduzione media della produzione tra il 30% e il 40%. Con il rischio di veder comparire sulle nostre tavole miele proveniente dall’estero. "Mi auguro che dall’anno prossimo cambi l’approccio con il settore apistico – conclude Buonagurelli – e il primo atto sugli investimenti previsti lasciano ben sperare; ora occorre proseguire nella ricerca e nelle buone pratiche a tutela dell’ambiente".

Maurizio Guccione