Pubbliche assistenze in festa, ecco i "May days" / FOTO

Il programma della manifestazione

"May days" a Lucca, la festa delle pubbliche assistenze della Toscana

"May days" a Lucca, la festa delle pubbliche assistenze della Toscana

Lucca, 12 maggio 2018 - Pubbliche assistenze della Toscana in festa a Lucca con i "May days". Tre giorni di prove e simulazioni di protezione civile e soccorso sanitario ma anche approfondimenti sul sociale e sulla donazione del sangue come esempio di civismo Lucca per tre giorni ‘invasa’ dai volontari delle pubbliche assistenze toscane.

Il campo base è stato allestito venerdì al campo balilla, presente anche l’assessore per il diritto alla salute della Regione, Stefania Saccardi, oltre alle istituzioni locali. In vetrina tutte le diverse attività che impegnano i volontari delle pubbliche assistenze durante l’anno.

Non possono mancare le Soccorsiadi, le olimpiadi del soccorso nel corso delle quali le squadre di volontari si cimenteranno in interventi simulati su scenari totalmente realistici ricreati in modo da permettere le manovre dei soccorritori.

Sabato per tuta la giornata spazio alla Soccorsiadi (in piazza Napoleone); in mattinata ci sarà la prova di evacuazione di alcune scuole della provincia di Lucca, l’allestimento degli stand dei settori sociale, donazione sangue e servizio civile, l’iniziativa sulla donazione del sangue a Palazzo Ducale.

Domenica 13, in mattinata si svolgeranno giochi e caccia al tesoro, il pranzo al campo e poi chiusura nel pomeriggio con lo smontaggio del campo base.

"Il May Days, che si svolgerà nell’ambito del Festival del Volontariato, è un evento importante non soltanto per informare la popolazione su chi siamo ma anche su quello che facciamo – spiega Dimitri Bettini, presidente di Anpas Toscana -. Questa edizione in particolare comprenderà un’esercitazione di protezione civile su scenari reali. Verrà allestita anche la “giocheria”: in questa occasione potrà essere testata la struttura per i bambini della colonna mobile protezione civile Anpas, già sperimentata in Emilia. Non un’area fatta solo da giochi ma una serie di spazi che possano porsi come ponte verso il pensiero del ritorno e del passaggio a una nuova normalità".