Col fiato sospeso sul ponte del podestà Vergai

Costruito nel 1933 nel comune di Villa Collemandina, ha bisogno di importanti interventi di manutenzione e gli abitanti hanno paura

Il ponte Vergai

Il ponte Vergai

Lucca, 19 agosto 2018 - C’è un lungo ponte che attraversa la Valle del Serchio, costruito nei primi decenni del secolo scorso, che oggi preoccupa i cittadini. La tragedia di Genova, d’altronde, ha innescato una serie di riflessioni sulla prevenzione e ora le segnalazioni di criticità presenti di attraversamenti ritenuti a rischio si moltiplicano, anche nella Valle del Serchio. Nel mirino ci finisce ora un ponte storico, costruito nel 1933 in Garfagnana, precisamente nel comune di Villa Collemandina, all’epoca considerato il più alto di Europa e oggi fonte di qualche preoccupazione: il Ponte Attilio Vergai. Lungo 160 metri e alto 83, con arcate di 40 e 60 metri, fu progettato da Arturo Danusso, ingegnere del Politecnico di Milano, su volere dell’avvocato Vergai allora podestà di Villa Collemandina, e si trova a 800 metri di altezza sopra il Torrente Corfino. Un ponte a transito veicolare che incute timore per la sua stessa conformazione e chedovrebbe essere oggetto di costante verifica, anche per le sollecitazioni al quale potrebbe essere esposto in una zona considerata ad alto rischio sismico. «Per me è sempre stato un luogo di paura – racconta Andrea Giannasi, editore indipendente di ‘Tralerighe’ e storico –, fino dall’infanzia. Ci si passava con la famiglia da piccoli per andare al Parco dell’Orecchiella, un’auto per volta, quasi a fiato sospeso. Poi in seguito da lì si raggiungeva la Pania di Corfino o anche i campi di scout a Sulcina, sempre però con grande timore. Ancora oggi non mi sento libero da queste sensazioni e il fatto che il ponte compia 85 anni, sia stato costruito in cemento armato, abbia insomma la sua bella età... Tutto mi suscita una domanda in particolare: come sta?».   Il sindaco di Villa Collemandina, Dorino Tamagnini, conferma che «si tratta effettivamente di un’opera datata. Nel 2009 fu oggetto di importanti opere di riqualificazione e consolidamento strutturale da parte della Provincia . Lavori che si protrassero per oltre un mese e che ci fecero considerare la necessità di una viabilità alternativa, poi effettuata. Oggi esiste una strada, cosiddetta bianca, che congiunge le due sponde, anche se il ponte rimane l’opzione primaria. Anche se la situazione è monitorata, abbiamo approntato in giunta – conclude – una richiesta ufficiale alla Provincia per sollecitare nuovi e approfonditi controlli. Sarà sulla scrivania del presidente Menesini i primi giorni della prossima settimana».