“Opposizione pregiudiziale a questo Piano"

Il consigliere comunale Elvio Cecchini critica l'opposizione al Piano Operativo di Lucca, sottolineando l'importanza dell'approvazione per semplificare le trasformazioni edilizie e favorire gli investimenti. Cecchini esprime preoccupazione per il clima di sfiducia che potrebbe minare il ruolo della politica e l'interesse dei cittadini.

"Un’opposizione pregiudiziale al Piano Operativo". Così il consigliere comunale Elvio Cecchini, ex incaricato della verifica e attuazione del Piano operativo stesso.

"Lunedì – scrive Cecchini – si terrà il primo Consiglio Comunale (dalle 10 alle 23) per approvare le controdeduzioni alle osservazioni al PO, predisposte dall’ufficio di piano del Comune, che ha seguito i criteri e le linee guida indicate dalla Giunta e le prescrizioni del Piano Strutturale, di cui il PO è lo strumento operativo. L’approvazione del Piano, che la minoranza ha adottato nel precedente mandato, è attesa da molto tempo da tutti i cittadini per uscire dal regime straordinario della doppia conformità, cosa che complica non poco le piccole e grandi trasformazioni e le realizzazioni edilizie, limitando gli investimenti e le possibilità di dare risposta alle esigenze della città e dei Cittadini".

"La priorità, pertanto, è l’approvazione di questo complesso strumento per porre termine alla prima fase del processo di rinnovo e adeguamento alla normativa regionale, che ha comportato oltre dieci anni di lavoro per venire a compimento. Parrebbe logico che questa assoluta priorità fosse riconosciuta e condivisa dalla ex maggioranza, che ha predisposto lo strumento nella sua complessità, lasciandocelo in eredità dopo il risultato elettorale del giugno 2022". "Sorprende, invece – aggiunge Elvio Cecchini – , che siano stati avviati moti di opposizione e vengano sollevate pregiudiziali per porre ostacoli all’iter di approvazione. Questo atteggiamento bipolare che induce alcuni membri della minoranza a sollevare una nebbia di mistificazione e manipolazione risulta poco comprensibile all’elettore e mina la fiducia nel ruolo della politica e indirettamente le fondamenta dei sistemi sociali, favorendo quel senso diffuso di disillusione e sfiducia che induce allo scetticismo, all’apatia e in ultimo al non voto".