Delitto di Minucciano, condannati due albanesi per la morte di Ugo Canozzi

L'ex poliziotto morì soffocato durante una rapina

Delitto di Minucciano

Delitto di Minucciano

Lucca, 19 novembre 2014 -  Trentanove anni complessivi di reclusione per i due imputati albanesi. Questa la sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Lucca contro i responsabili della morte di Ugo Canozzi, l’82enne ex poliziotto che il 15 gennaio 2013 morì soffocato nel corso di un furto trasformatosi in tragica rapina nella sua abitazione a Castagnola di Minucciano.

I giudici Stefano Billet e Simone Silvestri (più la giuria popolare di tre uomini e tre donne) hanno condannato a 28 anni Lorenc Marini, albanese 28enne (difeso dall’avvocato Francesco Lastrucci e dall’avvocato Alessandro Maionchi) e a 11 anni Besnik Metushi, albanese 26enne (avvocato Claudio Palazzoni). I due (nella foto) sono stati ritenuti responsabili, con differenti gradi di responsabilità, di omicidio volontario, rapina e sequestro di persona.

Accolte le richieste del pm Fabio Origlio. Dovranno anche risarcire 100mila euro al figlio della vittima. Decisive le intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri e affidate dalla Corte a due periti. L’incrocio dei dati dei tabulati e del vorticoso giro di schede telefoniche è la chiave che ha portato gli inquirenti ad incastrare i tre albanesi, inchiodandoli alla presenza sul luogo della tragedia. C’è infatti un terzo indagato, Florind Marini, che sarà processato a parte, dato che è ancora in carcere a Tirana, in attesa di essere estradato in Italia dopo che avrà scontato una condanna per furto.

In aula anche il figlio della vittima, Candido Canozzi, assistito dall'avvocato Silvia Cavani: "Una sentenza che non rende giustizia a mio padre. Troppo poco. E ora deve essere processato anche il terzo complice".

Paolo Pacini