Negavano l’uso del “Pos“: nei guai 10 attività

Bar, ristoranti, tabaccherie e distributori stradali multati dalla Finanza. In alcuni casi l’intervento è stato chiesto dai clienti stessi

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Controlli e multe della Guardia di finanza sull’utilizzo dei “pos“ nelle attività commerciali. Dallo scorso mese di luglio i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Lucca hanno proceduto alle prime contestazioni nei confronti di commercianti, artigiani e professionisti per la mancata accettazione di pagamenti elettronici. L’attività condotta dai finanzieri risponde alle nuove misure introdotte nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’anticipazione al 30 giugno 2022 del termine a decorrere dal quale viene applicata la sanzione amministrativa pecuniaria nei confronti di quei soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti, ovvero prestazioni di servizio – anche professionali – e non consentono i pagamenti elettronici. Quindi carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici che consentano la tracciabilità.

I finanzieri hanno riscontrato complessivamente dieci violazioni, accertate perlopiù nell’ambito di controlli presso bar, ristoranti, tabaccherie e distributori stradali. I controlli hanno riguardato l’intero territorio provinciale e sono scaturiti da segnalazioni pervenute da cittadini al servizio di pubblica utilità 117. I clienti (talune volte anche turisti), in particolare, lamentavano il rifiuto di poter corrispondere l’importo dovuto tramite POS o, in alcuni casi, l’applicazione di una maggiorazione del prezzo d’acquisto per pagare con moneta elettronica.

Nei confronti degli esercenti, i finanzieri hanno dunque proceduto alla contestazione delle relative violazioni, trasmettendo poi i relativi verbali al Prefetto di Lucca, autorità competente all’irrogazione della sanzione amministrativa pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento, senza possibilità di avvalersi del pagamento in misura ridotta.

La finanza precisa che l’obbligo di accettazione di tale tipologia di pagamenti è indipendente dall’entità del corrispettivo e dalla natura del cedente o prestatore. La sanzione non è applicabile nei casi di “oggettiva impossibilità tecnica”, configurabili, per esempio, nel caso di evidenti problemi di connettività o di malfunzionamenti tecnici dei dispositivi utilizzati per l’accettazione dei pagamenti elettronici. L’attività svolta si inquadra nella più ampia azione condotta dal Corpo a contrasto dei fenomeni di evasione fiscale, che producono effetti negativi sull’economia del territorio, favorendo la concorrenza sleale tra le imprese.