Dalla Muraglia alle Mura. E i cinesi comprano la città

Viaggio online tra i sogni immobiliari della Repubblica Popolare Dagli hotel alle villette: crescono gli annunci in ideogrammi dei lucchesi

Nella nostra provincia la comunità cinese è composta da circa mille persone

Nella nostra provincia la comunità cinese è composta da circa mille persone

Lucca, 24 novembre 2020 - A prima vista la suggestione è invitante: un mercato immobiliare in ginocchio nel deserto della pandemia. E un Dragone, quello cinese, che gli volteggia sulla testa. Pronto a ghermire l’ultimo respiro della nostra economia. E invece no. Le cose non stanno proprio così. Certo, il mercato del mattone in provincia di Lucca (quasi) in salute fino all’8 marzo, ha subito il contraccolpo Covid. Gli effetti , anche qui, sono quelli registrati dal sondaggio Banca d’Italia riferito ad agosto-settembre: uno sconto medio sul prezzo di vendita del 10,9% (stabile rispetto al 2019) con solo però il 42% (-15 punti) di agenti immobiliari che segnalano un aumento di acquirenti. In altre parole: prezzi più o meno favorevoli per chi compra. Ma meno persone che aprono il portafogli. E la Cina che c’entra? La Repubblica Popolare, tra i primi Paesi a rialzarsi dopo il virus, registra un +10,4% dell’export e una previsione di Pil a fine anno del +1,9%. Sulla carta il candidato ideale per mettere mano al borsello, diventando l’acquirente ideale dei lucchesi. Gli stessi che hanno iniziato a bazzicare la schiera di portali web che fanno da intermediari tra chi vende in Italia e compra in Cina. Il vangelo è la g-localizzazione immobiliare: vendere globale, ma in lingua locale. Per capirlo basta un tour su siti dai nomi naif e per questo sulla cresta degli indici di Google: cinesichecomprano.com , oppure vendereaicinesi.it , ma anche venderefacileaicinesi.it . E via dicendo. Il loro compito è tradurre in mandarino il vecchio cartello ‘Vendesi’. Stuzzicando i compratori orientali. Così si scopre che ad Altopascio un capannone è in vendita per un milione e 300mila euro o che da giugno, a Piazza al Serchio, si propone (in ideogrammi) un fondo con bar e appartamento. Tutto per 2 milioni. C’è anche l’hotel di Capannori da 3mila metri quadri, in vetrina per 1 milione e 200mila euro. Pardon, 9 milioni di Yuan. Il listino prezzi, in media, va dai 15 euro per un annuncio ‘basic’, ai 35 per quello ‘premium’ che vive per due mesi. Le pillole di etnologia invece sono gratis. Fra le dritte suggerite dai portali per non mettere in fuga gli asiatici, c’è la regola del 4: evitare di sbandierare il civico se l’abitazione si trova al 4 o al quarto piano. Il motivo? Le tetrafobia, cioè la paura verso quel numero che in cinese, avrebbe un suono simile alla parola morte. In vendita pezzi di Versilia come un 3 stelle a Viareggio per 2 milioni di euro. Gli annunci sono spuntati durante la pandemia. Scorci di una Lucchesia in vetrina che guarda a Oriente per fare affari. La nostra provincia, in Toscana, è fra le minori per concentrazione di cinesi. La comunità qui è sotto quota mille, con circa 300 cinesi in città. Una barzelletta rispetto a Firenze che ne conta più di 6mila o di Pisa dove sono quasi 1.500. In pratica: siamo l’ultimo Far West. Sui portali, molti dei quali nati nel 2013 e già balzati agli onori delle cronache, ci sono anche le case. Come la villetta con giardino, in palio per oltre 2 milioni di Yuan (385mila euro). Se poi fosse esposta a sud sarebbe perfetta. "Le famiglie cinesi - consiglia affittoevendosubitoaicinesi.it - hanno una predilezione per questa esposizione". La ragione? "La porta dei palazzi dell’Imperatore dà verso sud: una direzione fortunata". In vetrina anche un 3 stelle al Forte, a 150 metri dalla spiaggia. Costa 6 milioni di euro. Forse un giorno il Dragone potrebbe scoprire che gli piace il mare. Claudio Capanni