Monsignor Santucci si è dimesso

Il vescovo pietrasantino, 71 anni, ufficialmente ha lasciato la Diocesi di Massa "per motivi di salute"

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di Daniele Masseglia

E’ pietrasantino colui che ha sconvolto la cronaca della vicina terra apuana nella giornata di ieri, con un’inevitabile eco in Versilia. Monsignor Giovanni Santucci, nato a Pietrasanta 71 anni fa, si è dimesso dalla carica di vescovo della Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, che aveva guidato dal 29 giugno 2010. Dall’alto prelato, che era stato anche parroco della Collegiata di San Martino a Pietrasanta dal ’95 al ’99, non è stata rilasciata alcuna dichiarazione. In base all’annuncio ufficiale, pubblicato ieri a mezzogiorno con un breve comunicato sul sito della Diocesi, alla base di questa scelta ci sono "motivi di salute". Ma tra gli addetti ai lavori, e soprattutto tra molti fedeli, serpeggia il dubbio che oltre ai motivi di salute monsignor Santucci abbia sofferto anche del peso della vicenda giudiziaria di don Luca Morini, meglio noto come Don Euro, con il vescovo che due anni fa era stato prosciolto da ogni accusa ma che potrebbe aver risentito a livello psicologico dello scandalo di cui ha parlato tutta Italia.

Monsignor Santucci ha comunicato la sua decisione ieri al termine della riunione del Collegio dei consultori e dei vicari foranei, in contemporanea con l’annuncio dato dalla Santa Sede. Sul sito della Diocesi si comunica che Papa Bergoglio ha poi nominato monsignor Gianni Ambrosio, proveniente dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio, come amministratore apostolico durante la sede vacante. "A monsignor Santucci – recita infine la nota – il saluto e il ringraziamento per questi anni di intenso apostolato". Da almeno una settimana si rincorrevano indiscrezioni locali, e non soltanto locali, sulla rinuncia di monsignor Santucci a proseguire il suo apostolato come vescovo della Diocesi apuana e ieri, alla fine, è arrivata puntuale la conferma. La decisione di monsignor Santucci ha colto tutti di sorpresa. Il Papa ha stabilito che i vescovi non decadono più automaticamente al compimento del 75° anno di età, bensì devono presentare la rinuncia come fanno i pastori diocesani e i cardinali capi-dicastero e il pontefice potrà prolungarli nel loro servizio. Monsignor Santucci ha scelto invece di rinunciare prima dell’età prevista e secondo indiscrezioni potrebbe anche lasciare la città di Massa, in cui viveva da dieci anni.

Due lustri da vescovo tutt’altro che semplici viste le dimensioni del territorio diocesano da lui gestito, essendo composto da 201mila abitanti suddivisi in 244 parrocchie per un totale di 125 sacerdoti. Tra le numerosi vicissitudini legati al suo mandato vescovile c’è stato il terremoto del 2012 che lasciò il segno in 89 chiese (su 436), con danni per 3,7 milioni di euro. Ma nella primavera 2018 il vescovo montò alla ribalta delle cronache per la gestione del caso Don Euro, imputato dalla Procura di Massa di estorsione, autoriciclaggio, detenzione e cessione di stupefacenti, e sostituzione di persona. Sul vescovo era piovuta una pioggia di critiche per il passo di lumaca con cui aveva presso provvedimenti nei confronti di don Morini. Soprattutto quando, nel 2015, dopo averlo espulso dalla parrocchia di Caniparola e dalla canonica dove risiedeva, monsignor Santucci decise di comprare con un mutuo da oltre 200mila euro una villetta a Marina di Massa per ospitarlo. Rinviato a giudizio nel processo, Santucci era stato prosciolto data l’impossibilità a procedere nei suoi confronti in mancanza di una querela dei soggetti danneggiati, vale a dire i fedeli. Una tegola, quella di Don Euro, che aveva fatto soffrire monsignor Santucci, tant’è che già allora si vociferava sulle sue probabili dimissioni.