La rabbia scende in piazza: “Siamo a terra“

Ristoratori e pubblici esercizi hanno aderito anche attraverso i social alla manifestazione di protesta di Fipe-Confcommercio

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Un mix di rabbia e disperazione sotto vuoto spinto. Nessun gesto eclatante, ma una gelida compostezza e sguardi da sopra le mascherine, ieri, durante la manifestazione che ha visto calare in piazza Duomo a Firenze anche tanti operatori di bar e ristoranti lucchesi, esprimevano tutto. Come l’hastag: #siamo a terra.

La manifestazione era promossa da Fipe Confcommercio e ieri mattina ha visto in piazza del Duomo a Firenze, la tappa toscana di una iniziativa lanciata su scala nazionale che ha coinvolto 18 città e altrettante piazze proprio all’insegna dell’hastag #siamoaterra. Una protesta nata dalle “semi-chiusure“ dettate dall’emergenza sanitaria e dall’ultimo dpcm del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e che ha visto delle repliche pomeridiane a Lucca e Capannori dove sono scese in piazza decine di persone tutte a distanza e sempre per protestare contro le ricadute della crisi economiche.

Ecco dunque questo evento rappresentativo di malcontento e speranze al lumicino che ieri mattina ha visto i suoi partecipanti mettere simbolicamente a terra i loro “coperti”. Una tavola apparecchiata che ha voluto significare disperazione ma anche tenacia, la determinazione di esserci e di voler ripartire con il proprio lavoro.

Una quarantina gli imprenditori partiti dalle provincia di Lucca (e anche da quella di Massa Carrara) e guidati dal presidente interprovinciale di Confcommercio Rodolfo Pasquini e dal direttore Sara Giovannini per questo raduno rispettoso di regole e distanze, civile ma al tempo stesso di grande impatto, che ha registrato anche la partecipazione del governatore della Regione Toscana Eugenio Giani e del sindaco di Firenze Dario Nardella.

Proprio da Giani e Nardella sono giunte – fa sapere Confcommercio Imprese – parole di vicinanza e in particolare – da parte di Giani – l’impegno concreto a rivedere la fascia oraria di chiusura dei locali, non appena la situazione epidemiologica lo consentirà. Oltre a partecipare all’evento fiorentino, Confcommercio aveva lanciato anche una iniziativa di supporto più locale, chiedendo ai negozi di ogni settore, oltre naturalmente che agli imprenditori dei pubblici esercizi impossibilitati a recarsi a Firenze, di aderire mettendosi simbolicamente a terra all’esterno delle proprie attività.

E la risposta è stata massiccia: diverse decine sono stati gli imprenditori di tutto il territorio provinciale che hanno risposto, da Lucca fino a Castelnuovo Garfagnana. “Auspichiamo – commenta Confcommercio - che i “ristori” annunciati dal Governo arrivino davvero entro novembre come previsto e promesso. Al tempo stesso chiediamo aiuti anche per le altre categorie che pur non essendo direttamente colpite dalla riduzione di orario ne subiscono indirettamente le conseguenze: oggi le nostre città alle 18 si spengono e oltre ai pubblici esercizi ci rimettono anche gli altri negozi”. Sulla pagina Facebook di Confcommercio le gallery con diverse decine di foto dei negozi lucchesi che hanno aderito a distanza. Anche loro, e soprattutto loro, c’erano.

Poi, come detto, nel pomeriggio per alcuni di loro il ‘bis’ in piazza a Capannori:

Laura Sartini