Parlare di sostenibilità ambientale, significa parlare della storia della Sofidel. Lo ha riassunto bene, in occasione del convegno promosso da QN Nazionale, Davide Mainardi, chief technical officer dell’azienda. “Sostenibiità è l’insieme dei fattori propri del mondo economico e sociale - ha sottolineato il manager - e qui, da molti anni, la nostra azienda si è affacciata; grazie alle nostre politiche siamo riusciti a ridurre il 30% della plastica, raggiunto il calo della CO2 del 13,1%, portando il riciclo dell’acqua al 96,2%“. Gli obiettivi futuri, secondo Sofidel, “sono quelli di portare nel 2030 l’abbattimento del 40% delle emissioni“. Strategie che hanno una storia nel tempo e sul territorio e che mirano, secondo i vertici aziendali, ad applicare nuove metodologie. “Abbiamo individuato tre percorsi - sottolinea Mainardi - che riguardano l’efficientamento energetico, l’approvvigionamento da fonti rinnovabili, e la terza, l’autoproduzione di energie rinnovabili; l’idrogeno rimane un po’ nel cassetto dei sogni anche se abbiamo iniziato un percorso con la Snam“. Tuttavia, Mainardi è ottimista, dichiarando che “vi sono tutti i presupposti per una corretta transizione energetica“. L’intervento di Tiziano Pieretti vice presidente di Confindustria Toscana Nord, è stato a suo modo succinto ma eloquente: “Lucca rappresenta un distretto cartario reattivo - ha detto - studiato nel Mondo; esistono 247 aziende, 7400 occupati e 3,6 miliardi di fatturato; vi è la necessità di tracciare quello fatto fino a oggi, l’abbattiento della C02 è il nostro vero problema anche se abbiamo fatto un buon lavoro sui consumi dell’acqua; a Lucca utilizziamo solo gas quindi facendo a meno di combustibili fossili“. I problemi evidenziati da Pieretti sono quelli realtivi alla mancanza di alternative rispetto al fabbisognio di vapore acqueo. “Oggi - prosegue Pieretti - solo il fotovoltaico per le aziende non è sufficiente: bisogna guardare all’idrogeno per la capacità di accumulo e puntare all’estrazione del gas ...
© Riproduzione riservata