L'assalto degli antagonisti al G7: in 37 compariranno davanti al gup

Udienza fiume per esaminare sei ore di prove video della Digos

Scontri Lucca corteo G7

Scontri Lucca corteo G7

Lucca, 21 novembre 2018 - Sarà un’udienza preliminare straordinaria quella di martedì 27 novembre davanti al gup Antonia Aracri, interamente dedicata all’esame delle 37 richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura nei confronti dei manifestanti ritenuti responsabili dei disordini avvenuti il 10 aprile 2017 in occasione del «G7» dei ministri degli esteri ospitato a Lucca. Un’udienza fiume per visionare circa 6 ore di riprese video necessarie a identificare i responsabili delle violenze    La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio dei 37 antagonisti accusati di aver causato disordini in particolare nella zona di Porta San Jacopo. I reati ipotizzati sono resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, lancio e accensione di oggetti pericolosi, porto di oggetti atti ad offendere e violazione delle prescrizioni imposte dal questore. Quel giorno tentarono di forzare il cordone di polizia davanti a Porta San Jacopo e ne nacquero violenti incidenti. Gli imputati sono in gran parte provenienti dalla Toscana (non solo Lucca ma anche Firenze, Pisa, Massa Carrara e Viareggio), da La Spezia e dall’Emilia Romagna. Sugli episodi di quel 10 aprile il questore Vito Montaruli era stato piuttosto risoluto: «È stato un atto premeditato». Quel pomeriggio, infatti, mentre i ministri degli esteri delle sette grandi potenze mondiali erano riuniti a Palazzo Ducale, un corteo di protesta iniziò a muovere i primi passi sulla circonvallazione. Il clima, dapprima piuttosto pacifico, si fece via via più teso a mano a mano che alle file dei contestatori si aggiungevano nuove unità. Un crescendo di tensione sfociato in un faccia a faccia piuttosto acceso Porta San Jacopo.   

Qui un gruppo di antagonisti, trincerati dietro una grossa rete metallica, cercò di sfondare il cordone di polizia. Ne nacque un parapiglia – cui fecero seguito inseguimenti e altri tafferugli nelle strade limitrofe – e diverse persone, tra contestatori e forze dell’ordine, rimasero ferite. La Digos, diretta dal vice questore aggiunto Leonardo Leone, riuscì a identificare i facinorosi grazie ai filmati e alle foto scattate dagli agenti in borghese, che avevano seguito tutto il percorso del corteo.