Koerber secondo atto, ancora tante incognite

Folloni (Fim Cisl) e Braccini (Fiom Cgil): “Si apre l’ipotesi di prepensionamenti e cassa integrazione ma il numero è ancora imprecisato“

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Incognite pesanti come macigni: Koerber non recede un passo rispetto al numero allucinante degli esuberi che restano a quota 90. Tanti punti interrogativi rimasti tali anche dopo l’incontro avvenuto ieri tra la dirigenza e i sindacati Fiom Cgil, Massimo Braccini, e Fim Cisl, Michele Folloni, e che si spera possano essere positivamente sciolti nel prossimo step calendarizzato per mercoledì. “Non è accettabile che a una fase di abbattimento del fatturato e impennata di costi di energia e materie prime debba far seguito l’automatismo di 90 persone in esubero – dichiara Michele Folloni (Fim Cisl Toscana Nord)– e purtroppo su questo l’azienda non recede“. Però pare almeno aprirsi uno spiraglio sulle misure paracadute.

“L’incontro di ieri è servito per avviare un censimento puntuale rispetto a chi può avere i requisiti per la pensione – spiega Folloni – e l’azienda è parsa aperta alla possibilità di utilizzo della cassa integrazione straordinaria. Sono accordi da costruire una volta appresi i risultati di questo mandato esplorativo, accordi da maturare in un’ottica di prospettiva e di garanzie di investimento sullo stabilimento lucchese“. Mantenere la centralità e tutte le forze in campo allo stabilimento di Mugnano, questo un altro punto fermo da parte dei sindacati. “L’azienda sembra in realtà voler sgombrare il campo da questa ombra, non ha intenzione di delocalizzare produzione o forza lavoro. L’incontro di mercoledì sarà importante“. I lavoratori della storica azienda lucchese, colosso nella produzione di macchinari per la produzione di carta tissue, restano con il fiato sospeso.

“Continua lo stato di agitazione in azienda – dice Massimo Braccini, segretario regionale Fiom Cgil –, mentre la dirigenza si è detta disponibile a esplorare opportunità di pensionamento e cassa integrazione per chi continua a lavorare secondo un numero ancora imprecisato. Un quadro difficile perchè non è scontato che questo pacchetto di misure sia sufficiente per la dirigenza Koerber. E questo complicherebbe ulteriormente lo scenario“. Di positivo, al momento, c’è che non è stata ancora stata aperta la procedura di mobilità. Quindi dialogo e trattativa restano con orizzonti aperti, “Anche un solo licenziamento sarebbe tanto, troppo, perchè lede le condizioni di vita e la dignità della persona – sottolinea Braccini – . Esistono delle responsabilità aziendali per questa situazione che si è venuta a creare, i lavoratori hanno fatto il loro dovere. Occorre uscire dal tunnel cieco del criterio finanziario e iniziare ad aprirsi all’ottica aziendale, salvaguardando le professionalità che restituiscono prsopettiva“.

Laura Sartini