"Il suo cruccio? La perdita di rigore"

“Viveva come tradimento lo smantellamento del lavoro giornalistico“

"Oriano De Ranieri – scrive l’amica Daniela Marcheschi – era un uomo di solidi studi (anche in Seminario) e di solido mestiere e grande appassionato di musica. Il suo cruccio era la condizione incerta del giornalismo di oggi in Italia: vi coglieva una dissignificazione diffusa, una perdita di rigore e deontologia professionale, di sapere della lingua e dell’informazione. Per lui questo era uno “smantellamento” dall’interno del lavoro giornalistico in atto da tempo: lo viveva come un tradimento inaccettabile".