"I più fragili ancora tagliati fuori E anche chi si prende cura di loro"

Lo sfogo di Umberto Petrucci: "Se mi ammalassi io, cosa accadrà a mio fratello non autosufficiente?"

vaccini

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"Come al solito, chi fa le regole è completamente avulso dalla realtà per la quale decide". C’è più di un velo di amarezza nella voce di Umberto Petrucci di Massarosa che, in queste settimane, si trova alle prese con le regole astruse per la vaccinazione delle persone più fragili. Umberto è figlio di Mario Petrucci, fondatore nei primi anni Sessanta del Laboratorio Artigiano Sperimentale Aeromeccanica Medica E Affini (in breve Lasamea) di Viareggio, celebre per la costruzione dei polmoni d’acciaio e, più tardi, della sedia respiratoria. Oggi, l’uomo vive con la moglie e un fratello disabile, per il quale ha inoltrato la domanda di vaccinazione. Ma a livello pratico qualcosa non torna, dal momento che non c’è modo di sincronizzare la vaccinazione del disabile con quella delle persone che se ne prendono cura, i cosiddetti ‘care giver’. "Mio fratello è un disabile grave, iscritto in un apposito elenco della Regione come percettore di un contributo che viene elargito alle situazioni gravissime - spiega Petrucci - quindi il suo è un caso conosciuto. Da dieci anni, dopo la morte dei miei genitori, vive con la mia famiglia. In pratica, è un bambino di pochi mesi nel corpo di un adulto di sessant’anni. Dipende da noi in tutto e per tutto: va lavato, nutrito, alzato, cambiato. Non può fare niente senza le persone che si prendono cura di lui".

Come da prassi, Petrucci si è mosso per far vaccinare il fratello e, allo stesso tempo, per prenotare il vaccino per sé e la moglie, in base al semplice assunto che, se dovessero ammalarsi, nessuno potrebbe occuparsi del disabile. "La Regione ha aperto all’iscrizione dei vulnerabili o ‘superfragili’ tramite l’apposito portale - continua -; mio fratello non è trasportabile e quindi dovrà essere preso in carico dalla Asl locale, ho pure ricevuto un messaggio al riguardo. Sullo stesso portale, inoltre, viene data la possibilità di registrare anche i care giver". E qui arriva la doccia fredda. "Noi verremmo vaccinati in una fase successiva - spiega -; non si sa quando, ma quel che conta è che non avverrà contemporaneamente alla vaccinazione di mio fratello. Se noi dovessimo contrarre il Covid, chi lo guarderebbe? Ho fatto presente il problema all’autorità sanitaria, ma mi hanno detto che se ne occupa la Regione. Ho scritto mail a destra e a sinistra, pure al presidente Giani e all’assessore alla sanità, ma nessuno mi risponde. So di un caso analogo in provincia di Massa. E più in generale, se è vero che ci sono state 65mila registrazioni sul portare dei vulnerabili, vuol dire che il problema esiste. Ora il portale è chiuso perché è finita la prima dose di 15mila vaccini. A breve ne arriveranno altri 30mila. Ma i care giver continueranno a essere esclusi".

DanMan