Treni, guasti, ritardi e proteste: viaggio nell'odissea dei pendolari

Da Lucca aspettando il treno fantasma. Tra disagi e attese infinite

Disagi sui treni

Disagi sui treni

Lucca, 19 ottobre 2018 - Quando il capotreno annuncia la soppressione del convoglio, i pendolari abbassano la testa e scendono uno dietro l’altro. Ancora non sanno che il guasto al passaggio a livello tra Borgo a Buggiano e Montecatini li trascinerà dentro a un’odissea senza fine. 

Mercoledì sera, ore 20,30: il treno arriva da Viareggio in perfetto orario. Alla stazione di Lucca salgono perlopiù lavoratori e turisti che hanno trascorso la giornata in città. C’è fretta di arrivare a destinazione. Il treno sfreccia lasciandosi alle spalle la stazione di Altopascio, fino ad arrivare a Pescia. Qui però il treno si blocca per dieci minuti. E già qualcuno inizia a spazientirsi. Dopo l’annuncio del capotreno, un grande brusio si alza dai vagoni: i pendolari scendono e osservano il treno tornarsene indietro, accompagnandolo con un sospiro. Sono le 20,55. E’ solo l’inizio del calvario. La giustificazione del capotreno lascia il tempo che trova e soprattutto non dà garanzie sui prossimi treni. «Forse tra un’oretta», dice. Già, forse. Intanto i minuti di attesa si accavallano. «Ma pensa te, dopo una giornata di lavoro...», sbuffa un uomo sulla quarantina.

I turisti che trascinano i valigioni hanno una faccia che è tutta un programma. La mattina si erano goduti il sole e le bellezze di Lucca, adesso forse rimpiangono di aver scelto la nostra città. A Firenze avrebbero dovuto prendere un altro treno e molto probabilmente perderanno la coincidenza. La pazienza, invece, se n’è già andata da un po’. Il treno successivo è atteso per le 21,51, il tabellone luminoso segna sessanta minuti di ritardo, che poi diventano settanta. Alla fine anche quel treno verrà cancellato. Inutile dire che i nervi ormai sono a fior di pelle. Ad aspettare ci sono anche tre ragazzi di colore che a un certo punto, spazientiti, attraversano i binari senza alcuna esitazione prima di sparire nel buio. Chi è abituato a viaggiare da pendolare non si sorprende. Di scene assurde (come i furbetti che non pagano il biglietto e si divertono a scappare dai controllori), di ritardi e di disagi ce ne sarebbe da raccontare a bizzeffe. Questa è solo la cronaca di una serata storta. Che però si va a sommare a tutte le altre e provoca un senso di rabbia e ingiustizia difficile da contenere.