Dono per il battesimo? Gratta e Vinci. La metà della vincita in beneficenza

La singolare scelta di una giovane coppia che abita a Sant’Anna

Un Gratta e Vinci

Un Gratta e Vinci

Lucca, 14 gennaio 2018 - Ci sono occasioni in cui si decide di andare oltre il momento della festa che riguarda la propria famiglia. Ci sono occasioni in cui quella festa diventa per certi versi anche un momento di aggregazione della comunità parrocchiale che si traduce in un gesto di solidarietà. E’ il caso di due giovani che abitano a S.Anna e che hanno deciso di destinare metà della vincita ai «Gratta e Vinci» - regalati per il battesimo del loro secondogenito - all’acquisto di generi alimentari e prodotti per l’igiene personale che saranno distribuiti a famiglie bisognose. E’ una storia che merita di essere raccontata quella di moglie e marito che hanno preferito rimanere anonimi per una questione di rispetto e per evitare di farsi pubblicità attraverso un gesto solidale.

Fatto sta che è una storia che ben presto è rimbalzata di campanile in campanile - tanto per restare in tema di chiesa - e che appunto oggi noi possiamo raccontare. Nell’ambito del battesimo del loro secondo figlio avvenuto qualche tempo fa come detto, moglie e marito hanno deciso di farsi regalare da amici e parenti dei «Gratta e Vinci». Parte della somma che avrebbero vinto sarebbe andata in ogni caso ai meno fortunati. 

Quanto hanno raccolto non è stata una cifra di quelle che cambia la vita, ma in ogni caso loro hanno mantenuto fede al patto: la metà di quanto raccolto (si parla di cifre comunque modeste) è stata utilizzata per fare due spese per famiglie bisognose: due scatoloni che sono stati consegnati in questi giorni a don Paolo Dalle Mura, parroco di S.Anna. Don Paolo poi, martedì distribuirà attraverso la Caritas parrocchiale di S.Anna i beni acquistati. Si tratta di pasta, latte, legumi, tonno, sughi, pannolini, omogeneizzati, saponi, dentifrici, biscotti, formaggini e altri prodotti.

«Grazie a tutti - scrivono i due ragazzi in un messaggio di ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alla festa - perché in quelle scatole c’è una parte di ognuno di voi che si è prestato a giocare con noi!». «Per quanto ci riguarda - afferma la coppia - il battesimo è un atto di generosità che un genitore fa verso il figlio facendolo entrare nella comunità e sotto la protezione di Dio; la festa non deve tradursi in un sistema consumistico, al contrario deve essere fatto a livello di generosità e per noi il regalo del battesimo deve essere destinato a chi ha bisogno. Anche perché si può sempre fare a meno di tante cose: oggi come oggi è un periodo di estrema crisi un po’ per tutti, e i bambini non hanno bisogno poi di tanto: i vestiti, se ci sono, basta pulirli più spesso, loro possono stare fuori senza avere troppi giochi. E’ giusto dunque pensare agli altri».