Gaetano Giani Luporini e quella pittura in musica

La fama che in questi ultimi tempi ha circondato Gaetano Giani Luporini ha avuto origini e sviluppo grazie alla musica, felice tradizione di famiglia. Pochi forse sanno che in principio il primo amore artistico non fu la musica ma la pittura. Il fratello semmai sembrava che fosse destinato alla carriera musicale che ha continuato anche lui ma in sordina. Perciò per ben trent’anni Gaetano ha svolto parallelamente l’attività di pittore e quella di musicista. In quei tempi, pienamente soddisfatto dall’attività pittorica, si impegnò per esposizioni in Italia e all’estero ricevendo anche premi in concorsi di pittura estemporanea. Era dapprima particolarmente legato ai Macchiaioli per poi in seguito indirizzarsi verso esperienze astratte, materiche, con uno sguardo agli espressionisti. In queste ultime esprimeva quei concetti che in seguito si potranno dire musicali.

Nella mostra che Giani organizzò qualche anno fa nell’auditorium dell’Istituto Boccherini che ha diretto per anni, gli appassionati di pittura poterono prendere contatto con una forma d’arte che si avvicinava molto a quella musicale che lo stesso Giani componeva. Una pittura che, sfruttando le sfumature cromatiche che Gaetano sapeva ben congegnare dando ad esse la sostanza pittorica, aveva una particolarità e un’originalità che portava già in sé nei brani musicali che componeva. Infatti il forte legame fra le forme d’arte che praticò fu senz’altro alla base del suo stile compositivo, una musica che lui stesso dice di essere alla base del suo stile compositivo, una musica che il Giani stesso afferma che contiene una “spazialità gestuale“. Dunque Gaetano Giani è, oltre che un grande musicista, un artista immaginifico che si è espresso anche come eccezionale pittore componendo le sue immagini, quelle che ora scarica musicalmente, in maniera gestuale e drammatica.

Mario Rocchi