Furti a Lucca e nel Pistoiese, la banda accusata di dieci "colpi"

Due albanesi arrestati, altri due indagati a piede libero. In un caso hanno ripulito un'abitazione mentre un bambino di 3 anni dormiva nella sua cameretta

Da sin. il pm Ingangi, il procuratore capo Suchan e il maggiore dei carabinieri Trombetta

Da sin. il pm Ingangi, il procuratore capo Suchan e il maggiore dei carabinieri Trombetta

Lucca, 22 maggio 2018. Nelle prime ore di oggi i Carabinieri di Lucca hanno arrestato (in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere) due albanesi di 37 e 26 anni, considerati responsabili di numerosi furti in abitazione commessi nei mesi scorsi nelle province di Lucca e Pistoia.

Altri due albanesi (di 20 e 28 anni), considerati parte dello stesso gruppo di criminali, sono indagati a piede libero.

Secondo quanto diffuso nel corso di una conferenza stampa in Procura, in manette sono finiti Roland Kolj e Flori Sejdini, rispettivamente di anni 37 e 26 anni, entrambi arrestati a Montecatini Terme. Uno degli indagati a piede libero (il 20enne), colpito dalla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, è irreperibile, mentre nei confronti del secondo, che risulta dimorante a San Casciano Val di Pesa), è stato eseguito un decreto di perquisizione personale che ha consentito di recuperare materiale probatorio a suo carico.

I furti dei quali, a vario titolo, sono considerati responsabili risalgono tutti allo scorso inverno, prevalentemente nei comuni di Lucca, Capannori e Altopascio. L’indagine ha avuto origine da un furto messo a segno lo scorso ottobre a Capannori, in un’abitazione all’interno della quale era presente un bambino di tre anni che dormiva e sul cui sonno la mamma, fuori di casa, ma a poca distanza, stava vegliando con un dispositivo ricetrasmittente. Una volta accortasi del furto, la mamma era tornata verso l’abitazione e riuscì a sorprendere i ladri in fuga. Chiede aiuto telefonicamente al marito che riuscì ad annotare, sia pure in parte, il numero di targa. Grazie a questo primo spunto è stata individuata un’auto sospetta e identificato un primo soggetto, residente a Montecatini Terme 

Da lì le indagini hanno ricostruito il "giro" del soggetto, tutti personaggi con precedenti, uno dei quali, tra l’altro già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Montecatini Terme, puntualmente violato per mettere a segno i furti.

Dopo appostamenti e pedinamenti, è stata infine ricostruita la composizione della banda e accertato anche il modus operandi che consisteva nell'individuare degli obiettivi, scelti tra le abitazioni con maggiori vulnerabilità (perché a piano terra, in località isolate, con facili vie di fuga, prive di videosorveglianza o altre misure di difesa passiva). Le ore del pomeriggio subito dopo il tramonto, per via dell’oscurità e della prolungata assenza dei proprietari da casa per motivi di lavoro, erano quelle preferite dai ladri, che difficilmente ripetevano il colpo a breve distanza nella stessa località, cambiando solitamente l’area in cui gravitavano tra un giorno e l’altro.

Denaro e monili in oro erano i beni che rubavano con maggiore frequenza, impossessandosi in qualche circostanza anche delle eventuali seconde chiavi delle auto di proprietà delle vittime, che poi rubavano nei giorni successivi.

Tre sono state le auto rubate con questa tecnica (una Citroen C5, una Renault Clio e un’Audi TT), successivamente tutte recuperate dai Carabinieri nel corso dell’attività. La comparazione delle immagini tratte dai sistemi di videosorveglianza e l’analisi del traffico telefonico hanno consentito di individuare i responsabili di dieci furti (sei in provincia di Lucca e quattro in provincia di Pistoia). Il furto di auto e la ricettazione del materiale asportato sono gli altri reati contestati. Ulteriori accertamenti sono ancora in atto.