Essity: "Cgil e Cisl rifiutano di trattare"

L’azienda attacca i sindacati: "Situazione gravissima. Lo stesso accordo a Collodi è stato condiviso e siglato"

Versanti contrapposti. Da un lato l’azienda Essity, multinazionale del settore cartario con stabilimenti a Porcari e ad Altopascio (oltre che in Valdinievole), sostenuta da Confindustria, dall’altro Cgil e Cisl. In mezzo il rinnovo del contratto di lavoro. Giovedì era programmato un incontro mediato da Confindustria, ma i sindacati non si sono presentati.

"E’ una ostinata opposizione di Cgil e Cisl Lucca, che è sfociata persino nel rifiuto a sedersi al tavolo di confronto convocato, interrompendo il dialogo tra le parti – dichiara l’azienda – abbiamo trovato un accordo a Collodi già nel 2022, mentre il contratto a Lucca è scaduto da dicembre 2019". Sulla vicenda interviene anche Claudio Fumasoni, operations director private label di Essity Italia. "È un dato di fatto che un accordo con piena soddisfazione delle parti è stato trovato a Collodi, mentre a Lucca ed Altopascio questo non è stato ancora possibile per una continua non disponibilità al confronto delle organizzazioni sindacali. Si tratta di una situazione gravissima, che genera un clima di precarietà. C’è un’assoluta convergenza di visione sia della divisione private label che dei prodotti a Brand, con il supporto ai lavoratori attraverso iniziative quali la distribuzione del bonus natalizio di 500 euro. Con l’abbandono della trattativa, le organizzazioni sindacali hanno reso inattuabile un confronto che è doveroso e a questo punto necessario".

Sulla stessa lunghezza d’onda Confindustria Toscana Nord che in una nota spiega: "Condividiamo la contrarietà e il rammarico espressi dalla Essity riguardo all’atteggiamento delle organizzazioni sindacali Fistel Cisl e Slc Cgil di Lucca nella vicenda della contrattazione aziendale di secondo livello. La nostra associazione è impegnata accanto all’impresa da giugno 2021 nel tentativo di giungere alla sottoscrizione dell’accordo relativo anche al premio di risultato, nell’interesse specifico dei lavoratori, peraltro nel contesto di un piano industriale di sviluppo e, quindi, caratterizzato da forti investimenti. Dopo oltre un anno e mezzo non si è ancora giunti all’obiettivo. Si registra anzi un deterioramento delle relazioni, giunto fino all’annuncio di non voler nemmeno partecipare all’incontro di giovedì per la conclusione della trattativa, dopo ben 19 riunioni. Riteniamo che la linea del non-dialogo e della rottura a ogni costo non faccia l’interesse di nessuno. Ma ancor più incomprensibile ed inaccettabile risulta l’atteggiamento sindacale nell’ambito di un confronto su un premio di risultato che nella misura proposta dall’azienda è il più alto del comparto (tissue) in cui opera, ragion per cui sul sito di Collodi (Pistoia) l’intesa è già stata raggiunta da tempo, peraltro sempre con Slc Cgil e Fistel Cisl oltre che con la UILCOM UIL". Una vicenda che fa discutere. Massimo Stefanini