Don Frediani trasferito Il rimpianto dei fedeli

Ieri l’ultima messa a Pieve a Elici. Dal 1° novembre sarà a Camaiore. Una lettera aperta di ringraziamento

Quello di ieri è stato l’ultimo giorno in cui don Bruno Frediani ha guidato la parrocchia di Pieve a Elici. Il sacerdote, 70 anni, resterà comunque fra gli animatori del locale circolo culturale che promuove mostre e conferenze, oltre a collaborare con l’Associazione Musicale Lucchese nell’organizzazione del Festival di Musica da Camera nella Pieve di San Pantaleone. Don Frediani è stato trasferito a Camaiore su decisione dell’arcivescovo di Lucca, Monsignor Paolo Giulietti, dove prenderà servizio domenica 1° novembre, mentre domenica prossima officerà la Santa Messa a Bozzano.

In una lettera aperta Giovanna Palmerini, una delle fedeli, lo saluta con affetto a nome di tutti: "Desideriamo ringraziarti per il cammino fatto insieme a te, per aver condiviso con noi tante esperienze, per averci accompagnato nell’ascolto della Parola e della frazione del Pane". "Soprattutto ti ringraziamo per tue parole durante la Pasqua ogni domenica, occasione di riflessione personale e comunitaria, di conversione e di cambiamento, di elevazione e di ristoro spirituale. Grazie per aver accolto con gioia i nostri piccoli, per aver sostenuto con forza i nostri giovani sposi, per aver festeggiato il sabato del tempo con noi adulti e per aver accompagnato con tenerezza i nostri defunti. Grazie per averci ricordato che il nostro posto deve essere sempre e solamente dalla parte degli ultimi e del Creato e non dalla parte dei ricchi. Perdonaci quando non ci siamo riusciti e quando non ti abbiamo capito". "Grazie per la tua amicizia e la tua vicinanza – conclude – che siamo certi continuerà".

Don Frediani è impegnato come volontario con il Ceis di Lucca, del quale è stato fondatore e presidente, che comprende comunità e case-famiglia che gestiscono progetti rivolti al sostegno e al reinserimento di tossicodipendenti, alcolisti, donne costrette a prostituirsi, malati di Aids. Quale responsabile del Ceis, affrontò la tragedia della morte del piccolo Zobar Velcu di 2 anni, annegato nella piscina dell’azienda agricola La Ficaia il 13 luglio 2008. Inoltre, nel luglio 2019, fu al centro di vivaci polemiche politiche per un articolo apparso sul giornalino della parrocchia nel quale si affermava che Matteo Salvini "strumentalizza il rosario e il crocifisso".