Crac Conte of Florence, tutti assolti Il giudice: "Non ho parlato con i giornalisti"

La scorsa settimana, abbiamo pubblicato un articolo in merito al processo sul fallimento della “Conte of Florence Distribution Spa“ terminato con l’assoluzione, da parte del gup Antonia Aracri, di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste. I tre principali erano Valerio Lusini, che secondo l’accusa era l’amministratore di fatto dell’azienda, Francesco Frattini, legale rappresentante della Pentacompany, società bulgara che acquisì il marchio nel 2015, e Massimo Tassinari, amministratore della Conte al momento del fallimento. Per tutti e tre il capo d’imputazione era bancarotta fraudolenta (per i primi due anche autoriciclaggio) e al centro della vicenda c’era anche la questione della cessione del marchio, che secondo gli inquirenti era stato ceduto ad un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato.

Nel titolo del pezzo di cui sopra, si legge: "Secondo il giudice Antonia Aracri non ci fu nessuna svendita del marchio nel 2015, il prezzo di oltre 1 milione di euro era congruo", frase priva di virgolettato che altro non è che il frutto di una lineare deduzione giornalistica alla luce della sentenza di assoluzione.

Ad ogni modo il magistrato Antonia Aracri sulla stessa frase tiene a precisare che "l’affermazione “Secondo il giudice Antonia Aracri non ci fu nessuna svendita del marchio nel 2015, il prezzo di oltre 1 milione di euro era congruo“ proviene da soggetto diverso dal giudice che ha pronunciato la sentenza. A questo proposito è chiaro che la sottoscritta non ha intrattenuto alcun colloquio con i giornalisti della Nazione e pertanto neanche con la giornalista Teresa Scarcella sui fatti oggetto del processo a carico di Lusini Valerio. L’articolo in questione è oggettivamente fuorviante in quanto determina la falsa convinzione nei lettori che il giudice che ha letto il dispositivo in data 13.06.2022 abbia anticipato alla giornalista contenuti della sentenza".

Teresa Scarcella