Confcommercio, Pasquini ‘presidentissimo’

Il direttore è stato eletto all’unanimità per sostituire Cordoni alla guida dell’associazione di categoria. Ecco le priorità del suo mandato.

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Quarantuno anni in un palazzo. Era il lontano 1979 quando Rodolfo Pasquini entrò a Confcommercio, sostituendo un fattorino partito per il servizio militare. Anno dopo anno Pasquini ha finito per assumere responsabilità via via maggiori, sino a divenire direttore della principale associazione di categoria cittadina nel 2010. Giovedì sera è arrivata l’elezione all’unanimità a presidente: succede a Ademaro Cordoni che reggeva Confcommercio dal 2008. Sulla sua scrivania ieri i dipendenti di Confcommercio hanno fatto trovare un biglietto e una targa con su scritto: presidentissimo.

"Nell’estate scorsa, dopo alcune verifiche con imprenditori che si erano interessati alla presidenza, e non solo del territorio lucchese, avevo registrato passi indietro. A quel punto, non c’erano candidature in grado di incontrare larghi consensi e da alcuni membri dell’associazione mi fu chiesto a che punto ero del pensionamento. Ho dato la disponibilità, del resto sotto la presidenza di Cordoni spesso mi ero occupato di molte cose svolgendo un po’ un ruolo da direttore-presidente, con Cordoni che si è occupato nel tempo disponibile dei rapporti istituzionali".

Chi glielo ha fatto fare, considerando anche che ha dovuto rinunciare allo stipendio?

"Sarò in pensione, tre anni prima del previsto, ma dovevo pensare a 41 anni della mia vita e a 50 collaboratori di cui ho le responsabilità e l’amicizia".

Quali sono le priorità per Confcommercio?

"Prima di tutto mantenere Confcommercio in funzione e in crescita dandole massima rappresentanza sui territori. La nostra squadra ha mantenuto il cordone con i suoi associati anche durante la drammatica pandemia: dobbiamo continuare sulla strada intrapresa".

Alla luce dell’emergenza economica, cosa vi attendete dalle istituzioni?

"Ne ho parlato anche oggi con il prefetto: serve che gli strumenti messi in piedi siano ripetuti nel 2021, perché altrimenti verranno al pettine tutti i nodi. Gli imprenditori hanno riaperto con entusiasmo, ma se alla fine dell’anno gli sgravi e gli slittamenti dovessero venire meno, sarà dura. Mi auguro si trovino le soluzioni, anche da parte delle amministrazioni locali".

Quali sono le categorie più in sofferenza?

"Sono tutte in difficoltà, chi ha pubblici esercizi lavora di sera, ma molto meno di mattina anche per la chiusura di molti uffici: lo smart working è bello ma la vita sociale viene meno. Il settore dell’abbigliamento era ripartito bene, i saldi ci daranno un segnale, quanto agli alberghi sono in grande difficoltà: se non torna un po’ di turismo è dura. A Forte dei Marmi, per esempio, ci sono segnali positivi, le città d’arte come Lucca soffrono".

Una delle vostre storiche battaglie è quella per i parcheggi: sono effettivamente pochi?

"Lo abbiamo sempre detto: in un centro commerciale naturale, come in quelli artificiali, servono i parcheggi di prossimità. Lucca ha una carenza di parcheggi sia per residenti che per non residenti: dove possibile serve aumentarli dentro le Mura, dove non è possibile servirebbero nelle vicinanze e servirebbe un servizio pubblico che non faccia fare il giro delle sette chiese prima di scaricare le persone in città".

Lucca Comics and Games, salvo ulteriori colpi di scena, dovrebbe tenersi, sia pure in forma ridotta.

"Sono contento, credo sia fondamentale garantire la continuità dell’evento. Le modalità, ovviamente, saranno legate alle normative, ma importate ci sia".

Si parla di un possibile trasferimento della sede di Confcommercio fuori dal centro storico.

"No, la sede resterà dov’è: tempo addietro si era ipotizzato di trovare una sistemazione all’esterno delle Mura solo per alcuni servizi, ma il Covid ha bloccato tutto. L’ipotesi non è cancellata, ma rinviata di anni e forse non se ne farà niente comunque".

A proposito di voci: si parla anche di un vostro interesse per rivitalizzare il Mercato del Carmine dove i tentativi messi in piedi dall’amministrazione comunale sono sinora falliti.

"Ho avuto modo di visitare a Milano alcuni ambienti che mi hanno convinto ci potrebbe essere spazio per rivitalizzare l’area insieme a un gruppo di giovani imprenditori di Confcommercio. Al Comune abbiamo dato una disponibilità a parlarne: siamo aperti ai contributi".

Fabrizio Vincenti© RIPRODUZIONE RISERVATA