Lucca, alberghi aperti: ’piena’ solo una camera su dieci

I turisti si affacciano in città, ma ancora non basta. Gli imprenditori hanno il morale a terra: "Siamo tornati indietro di 25 anni"

A mancare di più sono i turisti statunitensi

A mancare di più sono i turisti statunitensi

Lucca, 8 luglio 2020 - Alberghi, si naviga a vista dopo la riapertura, si continua a sperare in una ripresa che però è ancora tutta da venire. Gli hotel di Lucca, a distanza ormai di qualche settimana dalla loro riapertura (formalmente non hanno mai chiuso per decisione governativa subendo così la beffa di non poter accedere a rimborsi assicurativi) il quadro continua a rimanere alquanto fosco. Pochi clienti, pochissimi stranieri e percentuali di riempimento delle strutture che vanno nell’ordine del 10-15 per cento. Non ci vuol molto a capire che nel medio periodo la situazione rischia di farsi insostenibile. Nel frattempo i gestori provano, coltello tra i denti, a tenere duro. «Sono 47 anni che faccio questo mestiere – spiega Mario Maraviglia dell’Hotel Palazzo Alexander – ci siamo murati dentro per riuscire a tirare avanti, ma si va alla giornata e le prospettive sono quelle che sono. Tante cancellazioni dopo i forfait annunciati del Summer e del Festival Pucciniano. Senza considerare che i turisti americani latitano e che gli italiani preferiscono andare verso il mare. Andiamo avanti a vista. La percentuale di riempimento dell’hotel? Del 10, massimo del 15 per cento". Numeri che conferma anche Cristiano Lorenzetti dell’Hotel Ilaria. «Faccia conto che lo scorso anno, di questi tempi, eravamo al 93 per cento di camere occupate, ora siamo al 10 per cento – dice – i nostri clienti sono prima di tutto stranieri e dunque l’impatto è fortissimo, in particolare per chi viene da Usa, Canada, Brasile, Australia. Stringiamo i denti, sperando che a settembre vada meglio. I Comics? Per ora le prenotazioni sono confermate, ma è chiaro che è tutta teoria". La pratica dice altro, come spiega Sara Barbieri dell’Hotel La Luna che ha riaperto i battenti ai primi di giugno. «Va tutto molto a rilento – conferma – qualche movimento in più nel fine settimana, soprattutto per la presenza di italiani e di qualche straniero, principalmente francesi e svizzeri. Ma è tutto spot: per il momento non ci sono tendenze alla crescita stabile, lo scorso fine settimana avevamo metà albergo pieno, per il prossimo siamo a due prenotazioni". E’ tutto molto a rilento, conferma Italo Lippi dell’Hotel San Marco. «Qualche segnale di risveglio c’è – spiega – ma manca la continuità, sembra di essere tornati ad almeno 25 anni fa. In compenso è cambiato tutto per le colazioni, è finita l’epoca del buffet, i clienti vengono serviti al tavolo e si allungano i tempi, mentre sulle camere è cambiato poco perché gli standard di sanificazione erano già alti. Prenotazioni di clienti per le prossime settimane? Poche, per ora. Vedremo...". Fabrizio Vincenti © RIPRODUZIONE RISERVATA