Acque reflue, regolamento per snellire la burocrazia

Burocrazia più snella per scaricare le acque reflue domestiche nelle aree non servite dalla fognatura pubblica. E’ l’effetto del regolamento approvato mercoledì in consiglio comunale dalla maggioranza per disciplinare questa attività. A promuovere il documento era stato l’assessorato all’ambiente. "Il duplice intento – spiega l’assessore Tatiana Gliori – è proteggere il territorio sul profilo ambientale e semplificare la vita al cittadino che deve presentare una pratica di autorizzazione in materia di scarichi". Destinatario del documento è chi deve fare nuove costruzioni, ristrutturazioni o ampliamenti di fabbricati esistenti in zone non servite dalla fognatura. "Finora – prosegue il consigliere della Lega e presidente della commissione ambiente Paolo Bigi – l’unico riferimento esistente erano disposizioni sovracomunali che i richiedenti erano costretti a esaminare una ad una, spesso senza individuare subito il proprio caso. La nuova disciplina, invece, fornisce linee guida chiare, predispone un modello unico e semplifica, quindi, la parte burocratica del lavoro, dando anche più certezza sui tempi di rilascio dell’autorizzazione". Gliori e Bigi si dicono infine "sorpresi e dispiaciuti" per l’astensione dei consiglieri di minoranza "dopo aver materialmente contribuito alla stesura del regolamento".