Uno degli ‘eroi’ della mitica formazione del 1985-86 torna a parlare dello Spezia. Pillon: "Il fattore Picco può essere decisivo»

"I bianchi hanno le capacità per salvarsi direttamente, si vede la mano di D’Angelo che stimo molto" .

La Spezia

Il popolare Bepi Pillon, classe 1956, uno degli ‘eroi’ della mitica formazione del 1985-86, torna a parlare dello Spezia con grande affetto: "I bianchi hanno le capacità per salvarsi direttamente, si vede la mano di D’Angelo. Contro l’Ascoli il fattore ‘Picco’ potrebbe essere decisivo".

Pillon, come inquadra la corsa salvezza? Quanti punti serviranno per mantenere la categoria e quali squadre sono coinvolte?

"Vedo in difficoltà il Lecco e la Feralpi. Poi c’è il terzetto composto da Ternana, Ascoli e Spezia, a seguire Bari e Cosenza. Ma anche Reggiana, Modena e Pisa, a quota 37, non possono stare tranquille perché conoscendo il campionato di Serie B ciò che non ci si aspetta può accadere. Anche le squadre in difficoltà se fanno un filotto di tre vittorie possono riemergere. D’ora in avanti tutti gli scontri diretti saranno importantissimi. Non so se basteranno 44 punti per la salvezza, per essere tranquilli bisognerebbe arrivare a 46".

Lo Spezia paga un avvio di torneo disastroso, ma nelle ultime nove partite si è rimesso in carreggiata totalizzando 14 punti. Un risveglio tardivo? La salvezza diretta è ancora possibile?

"Penso che gli Aquilotti possano riuscire a salvarsi direttamente, ne hanno tutte le possibilità. Peraltro sono guidati da un tecnico come D’Angelo che stimo molto, ora si intravede la sua mano. Non a caso vi è stata una certa continuità di risultati".

Quando si parla dello Spezia se ne esaltano le qualità tecniche, ritenendo la formazione aquilotta superiore agli avversari, ma i numeri danno un’immagine diversa.

"Se i bianchi fossero stati così superiori sul piano tecnico non sarebbero in questa situazione, anche se è vero che quando si parte male è poi difficile riprendersi".

C’è poi il nodo dolente che riguarda l’attacco con soli 28 gol fatti.

"È un problema che la squadra si porta dietro dall’inizio del campionato, è evidentemente una lacuna. Verde e Falcinelli hanno le capacità per sopperire al gap e risultare decisivi, specie in partite importanti come quella contro l’Ascoli".

Si avvicina il match da brividi contro i marchigiani, che lei vivrà nella veste di duplice ex. "Seguo con interesse le sorti di entrambe le formazioni. Da calciatore a Spezia ho fatto quattro anni fantastici, mentre a Ascoli ho vinto da tecnico il campionato di Serie C. Sono molto legato a entrambe le squadre, non faccio dunque pronostici perché il cuore è a metà".

Una gara da cuore caldo e mente fredda, come la inquadra?

"Sarà una partita durissima per tutte e due le compagini, credo che il fattore campo potrà incidere. Nei momenti di difficoltà i tifosi aquilotti danno sempre una spinta notevole. L’Ascoli è, comunque, una squadra tosta, difficile da affrontare. Chi vincerà questa partita avrà una spinta notevole per il prosieguo del torneo e grosse chance per salvarsi direttamente".

Si dice che il ‘Picco’ possa essere l’arma in più, lo sarà veramente alla luce delle sole tre vittorie conseguite dai bianchi?

"L’emotività può giocare brutti scherzi, ma questa è una partita diversa da tutte le altre, è molto importante, non è propriamente decisiva ma quasi. Conterà molto l’esperienza perché l’aspetto mentale sarà molto importante, occorrerà essere freddi".

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